Effetto pandemia: 23 milioni di bambini senza vaccini base. L’allarme Oms-Unicef

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Marcia indietro clamorosa sul fronte delle vaccinazioni infantili nel mondo, dal morbillo alle altre malattie trasmissibili, per effetto della pandemia da Covid-19: nel 2020, 23 milioni di bambini non hanno infatti ricevuto i vaccini di base, il più alto numero dal 2009. Rispetto al 2019, 3,5 mln di bambini in più non hanno ricevuto la prima dose di vaccino per difterite, tetano e pertosse (Dtp) e 3 mln in più non hanno avuto accesso alla prima dose contro il morbillo. Sono le ultime ed allarmanti stime sulle vaccinazioni nell’infanzia pubblicate da OMS e UNICEF.

La maggior parte dei paesi lo scorso anno ha fatto registrare un calo nei tassi di vaccinazione infantile. Molti di questi bambini, spiegano le organizzazioni, vivono in comunità colpite da conflitti, aree remote con scarsi servizi, insediamenti informali o slum dove affrontano deprivazioni multiple compreso l’accesso limitato a servizi sanitari di base. Le regioni OMS del Sud-est Asiatico e del Mediterraneo Orientale sono fra le più colpite. Con molte risorse e personale impiegati per sostenere la risposta a Covid-19, ci sono state infatti interruzioni significative nella fornitura di servizi di immunizzazione in molte parti del mondo. I dati mostrano che nei paesi a medio reddito si registra un aumento dei bambini non protetti che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino.

In India in particolare si è registrato un brusco calo, con la copertura di Dtp diminuita dal 91% all’85%. Alimentato da mancanza di fondi, disinformazione sui vaccini, instabilità e altri fattori, un quadro preoccupante sta emergendo anche nella regione dell’OMS delle Americhe, in cui la copertura vaccinale continua a calare. Solo l’82% dei bambini sono pienamente vaccinati con il vaccino Dtp, un calo dal 91% nel 2016. Tra i Paesi con il maggior aumento di bambini che non hanno ricevuto la prima dose di vaccino Dtp figurano India, Pakistan, Indonesia, Filippine, Messico, Mozambico, Angola, Tanzania, Mali, ma anche Argentina e Venezuela.

“Anche se i paesi chiedono a gran voce di ricevere i vaccini per Covid-19, abbiamo fatto passi indietro su altre vaccinazioni, lasciando i bambini a rischio di malattie devastanti ma prevenibili come il morbillo, la polio o la meningite”, afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. “Focolai multipli di malattie sarebbero catastrofici per le comunità e i sistemi sanitari che stanno già combattendo Covid-19, rendendo più urgente che mai – avverte -investire nella vaccinazione infantile e garantire che ogni bambino venga raggiunto”.

Questi dati rappresentano un “chiaro allarme” anche secondo Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF: “Le conseguenze saranno pagate in termini di vite e benessere dei più vulnerabili”. Anche prima della pandemia, i tassi di vaccinazione infantile globali contro difterite, tetano, pertosse, morbillo e polio sono rimasti invariati per anni, all’86%. Questo tasso è molto al di sotto della soglia del 95% raccomandata dall’OMS di protezione contro il morbillo – spesso la prima malattia a diffondersi quando i bambini non sono raggiunti con i vaccini – e insufficiente per fermare altre malattie prevenibili con un vaccino.

“Questi sono numeri preoccupanti che suggeriscono che la pandemia sta disfacendo anni di progressi nell’immunizzazione di routine ed esponendo milioni di bambini a malattie mortali e prevenibili”, rileva Seth Berkley, CEO di Gavi, l’Alleanza per i Vaccini. E’ un campanello d’allarme: “Non possiamo permettere che l’eredità di Covid-19 sia la ricomparsa di morbillo, polio e altre malattie killer. Dobbiamo lavorare tutti insieme – conclude Berkley – per aiutare i paesi a sconfiggere Covid-19, garantendo un accesso globale ed equo ai vaccini e a rimettere in sesto i programmi di immunizzazione di routine. Ne va della salute e del benessere futuro di milioni di bambini e delle loro comunità”.

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