Adolescenti italiani e sesso: lo fanno prima e ignorano i rischi

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shutterstock_73589953Sono sempre più preoccupanti  i comportamenti a rischio degli adolescenti e anche per ciò che riguarda il sesso. Infatti, secondo un’indagine effettuata dal sito Skuola.net in collaborazione con la Società italiana contraccezione (Sic) su circa 7mila studenti tra gli 11 e i 25 anni, ben 1 su 10 di chi ha avuto rapporti non usa mai il preservativo o altri metodi contraccettivi e tra gli under 14, fascia di età nella quale uno su quattro confessa di aver avuto già rapporti completi, la percentuale si quadruplica. Sono sempre più precoci, insomma, i ragazzi italiani nel fare sesso, ma si rivelano sempre meno ferrati in materia di educazione sessuale.

L’indagine
Saltano all’occhio anche differenze di comportamento a seconda della provenienza geografica. I ragazzi del Sud, infatti, sembrano meno sensibili ai rischi: è il 15% a rinunciare abitualmente al condom, ovvero quasi 5 punti sopra la media nazionale. Le pessime abitudini non finiscono qui: sono circa il 33% degli intervistati quelli che saltuariamente fanno a meno di metodi contraccettivi. E anche quando si usano, non sempre sono i più affidabili: se il preservativo va per la maggiore (77%) insieme alla pillola (13%), il 7% sostiene di adottare più frequentemente il coito interrotto e il 2% il calcolo dei giorni, metodi decisamente non sicuri. Troppi giovani, poi, si fidano ciecamente dei “metodi della nonna”, soprattutto tra gli under 14: il 12% crede che lavarsi con la Coca Cola dopo un rapporto prevenga il concepimento, mentre l’8% si illude che, facendo sesso la prima volta nella sua vita, non possa rischiare alcuna gravidanza. Per non parlare del 38% che pensa sia impossibile concepire avendo rapporti entro 24 ore dalla fine del ciclo mestruale o del 16% convinto che fare sesso in piedi sia un ottimo contraccettivo naturale.  Non meno gravi sono le credenze sulle infezioni sessualmente trasmissibili. Ben 1 su 3 crede che sia impossibile trasmettere l’Hiv facendo sesso orale non protetto e il 29% che da questa malattia sia possibile guarire. Confusione anche riguardo ai metodi contraccettivi: la pillola è accusata di fare ingrassare (43%) o di provocare il cancro (17%), mentre il preservativo ha la nomea di rompersi facilmente (41%) e di non proteggere né dall’Hiv né dalla maggior parte delle altre malattie sessualmente trasmissibili (7%).

“Occorre fare chiarezza tra i nostri ragazzi. Se la montagna non va da Maometto – commenta il presidente della Sic, Annibale Volpe – che Maometto vada alla montagna: noi ginecologi siamo pronti a entrare nelle scuole che ce lo richiederanno per rafforzare un semplice messaggio: l’amore è ottima cosa, ma va vissuto con intelligenza sia per evitare gravidanze indesiderate, sia per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili”.

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