Carne cancerogena: serve un’etichetta ad hoc?

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shutterstock_149564087Nuoce gravemente alla salute” è l’etichetta che troviamo sui pacchetti di sigarette. Visto che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato le carni lavorate (salate, affumicate, con additivi) nel primo gruppo di pericolosità, insieme al fumo e all’alcol, di conseguenza il ministero della Salute dovrebbe imporre etichette simili per questa tipologia di alimenti”. Lo scrive in un comunicato l’Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori.

“Nel menù dei ristoranti dovrebbe comparire la nota dizione accanto al piatto a base di carne lavorata, nelle rivendite di carni dovrebbe apparire una simile etichetta e così via per i supermercati e un’analoga iniziativa potrebbe essere presa per le bevande alcoliche, vino incluso”, prosegue l’Aduc.

“La domanda che molti di noi si fanno è ovvia: fumare, bere alcolici e mangiare carne rossa produce gli stessi effetti? – scrive ancora l’Aduc – La risposta è no perché, pur appartenendo tutti al primo gruppo, i livelli di pericolosità sono diversi”.

“Secondo l’Istituto per le valutazioni metriche della salute, a fronte di 34 mila morti per cancro da eccessiva dieta carnivora, ci sono un milione di morti per il fumo, 600 mila per consumo di alcol e 200 mila per inquinamento dell’aria”, conclude l’Aduc.   

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