Con pandemia più cibo spazzatura, sedentarietà e aumento di peso

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Uno studio globale lo conferma: con la pandemia stiamo mangiando di più e peggio, con aumentati consumi di cibo spazzatura, ridotta attività fisica e meno ore di sonno.  È il quadro per nulla roseo che emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista Obesity, che ha visto coinvolti 7.753 adulti di 50 paesi del mondo reclutati attraverso i social, di età media 51 anni, per un terzo obesi, per un terzo sovrappeso e per il restante terzo di peso normale.

I ricercatori del Pennington Biomedical Research Center in Louisiana hanno evidenziato che, senza distinzione geografica alcuna, la pandemia e i lockdown hanno peggiorato gli stili di vita e l’alimentazione delle persone. I più colpiti da questi cambiamenti negativi sono risultati proprio i soggetti in sovrappeso e obesi, che sono già di per se stessi a rischio. Secondo quanto riferito da uno degli autori, Emily Flanagan, oltre una persona su 4 (il 27% del campione) ha riferito di essere ingrassata durante il lockdown, quota che sale al 33% tra coloro che già partivano da una condizione di obesità. Tutti hanno aumentato la sedentarietà stando più dentro casa e riducendo quindi gli spostamenti, banalmente anche quelli fatti quotidianamente per recarsi al lavoro. Anche tra chi faceva attività fisica ‘strutturata’ (quindi un vero sport o la palestra) il lockdown ha visto ridursi i livelli di attività.

Quanto all’alimentazione, per quanto per molti ci sia stata la riscoperta del mangiare e cucinare a casa, la maggioranza del campione ha riferito di aver aumentato la quota di cibo spazzatura consumato. Contemporaneamente sono aumentati anche i livelli di stress e ansia ed è diminuita la qualità del sonno, con la tendenza ad andare a letto un’ora dopo rispetto alle abitudini pre-pandemiche per il 44% del campione.   Secondo gli esperti una cosa tira l’altra e si arriva a un circolo vizioso: l’aumento di stress e ansia da pandemia (anche per tutti i risvolti economici del caso) porta a consumare più cibi di conforto (dolci etc), che sono quasi sempre cibi spazzatura. La necessità di stare a casa, poi, ha contemporaneamente diminuito l’attività fisica ed aumentato gli spuntini quotidiani.

Gli esperti raccomandano quindi di rendersi coscienti di questi cambiamenti e contrastarli con ogni mezzo a disposizione, anche per non farsi cogliere impreparati in caso nuove misure (come nuovi lockdown) dovessero rendersi necessarie per l’immediato futuro.

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