Consumare più pesce fa bene al sesso e alla fertilità

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(Reuters Health) – Il pesce farebbe bene al sesso, favorendo la fertilità. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, infatti, le coppie che mangiano più pesce fanno sesso più spesso e concepiscono più velocemente rispetto a quelle che ne consumano meno. Lo studio è stato coordinato da Audrey Gaskins, dell’Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston.

Lo studio
I ricercatori hanno seguito 500 coppie in Michigan e Texas per un anno, chiedendo loro di registrare il consumo di pesce e l’attività sessuale quotidianamente. Nei giorni in cui entrambi i partner mangiavano pesce, le coppie avevano il 39% di probabilità in più di fare sesso. Alla fine dell’anno, inoltre, il 92% delle coppie che mangiava pesce due volte a settimana riusciva a concepire, rispetto al 79% delle coppie che mangiavano meno pesce. Un’associazione che sarebbe rimasta anche tenendo conto di quante volte le coppie facevano sesso.

Salmone, sgombro e tonno due volte a settimana
I medici generalmente consigliano agli adulti di mangiare almeno due porzioni a settimana di pesce grasso come salmone, sgombro, aringa o tonno, ricchi di omega-3, il cui consumo è stato correlato a una riduzione del rischio di malattie cardiache e ictus. Alle donne in gravidanza, o che cercano di concepire, però, viene consigliato di mangiare non più di tre porzioni di pesce alla settimana, per evitare l’esposizione al mercurio, un contaminante che può causare difetti alla nascita e che si concentra proprio in pesci come sgombro e tonno. 

L’esperto spiega
“L’associazione osservata tra pesce e fecondità indipendente dall’attività sessuale potrebbe essere riconducibile a un miglioramento della qualità dello sperma, della funzionalità del ciclo mestruale, come un aumento della probabilità di ovulazione o dei livelli di progesterone, e alla qualità degli embrioni, come osservato anche da studi precedenti che osservavano questi benefici con una maggiore assunzione di acidi grassi e omega-3”, ha dichiarato Gaskins. Lo studio, comunque, non era una sperimentazione disegnata per dimostrare se o come il pesce influenzi l’attività sessuale o la fertilità. Inoltre, non sarebbe stato chiaro il tipo di pesce consumato, cosa che potrebbe influenzare il rischio di esposizione al mercurio. “I pesci non sono tutti uguali”, ha sottolineato Tracey Woodruff del Program on Reproductive Health and the Environment dell’Università della California di San Francisco. “Molte sardine o acciughe sono buone e piccole e non hanno molti contaminanti”, ha concluso Woodruff.

Fonte: Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism
di Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni)

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