Da cuore a diabete, la dieta mediterranea non si batte

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Numero uno nel mondo. E’ la dieta mediterranea. Non c’è chetogenica, DASH, flexitariana che tenga, la mediterranea le batte tutte e si guadagna il primo gradino del podio in uno studio condotto dal sito statunitense US News & World Report, specializzato nella redazione di classifiche e consigli per i consumatori.

“E’ sentire comune che le persone che vivono nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo vivono meglio e si ammalano meno di tumore e di problemi cardiovascolari della maggior parte degli americani. Il ‘non sorprendente segreto’ è in uno stile di vita attivo, nel controllo del peso e in una dieta povera di carni rosse, zuccheri e grassi saturi e ricca di frutta e verdura, frutta secca e cibi salutari”, si legge sul sito.

Il nuovo riconoscimento rappresenta, sottolinea la Coldiretti, una risposta ai bollini allarmistici che alcuni Paesi stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. “Un marchio infamante che favorisce i prodotti artificiali e colpisce già oggi ingiustamente le confezioni di olio extravergine Made in Italy, il prodotto simbolo della dieta mediterranea” che, precisa l’organizzazione agricola, “ha vinto la sfida tra 41 diversi regimi alimentari alternativi con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete”.

Al secondo posto della classifica la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), molto in voga negli Usa, basata sull’aumento del consumo di potassio, calcio, fibre e proteine con invece un minimo utilizzo del sale da cucina.

Sul terzo gradino, la flexitariana, adottata da molte celebrità e basata su una dieta di fondo vegetariana ma, appunto, flessibile: prevede infatti un consumo anche se contenuto e misurato di proteine animali: “puoi essere vegetariano per la maggior parte del tempo, ma farti un hamburger o una bistecca quando il bisogno preme”, spiega il sito statunitense. Ma nessuna delle due guida alcuna delle sette sottocategorie di cui si compone il sondaggio, che vanno dagli effetti positivi su cuore e diabete, alla capacità di far perdere peso, fino alla facilità di preparazione.

E anche “se non c’è ‘una’ dieta mediterranea, perché i greci mangiano diversamente dagli italiani, che mangiano diversamente da francesi e spagnoli”, seguendo i dettami di questo regime alimentare “puoi anche tenere il peso a bada evitando malattie croniche”.

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