Da Expo: sì agli ingredienti vegetali negli integratori alimentari

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shutterstock_106616327Sì alla sicurezza, sì alla qualità, sì alla tradizione d’uso dei botanicals (ingredienti vegetali) negli integratori alimentari. E’ questo, in sostanza, il forte messaggio di consenso che viene dal convegno tenutosi oggi (18 settembre 2015) a EXPO – FederSalus “Botanicals: Alimenti o farmaci? Stato dell’arte e prospettive per l’impiego negli integratori alimentari” e il mondo scientifico e medico fa  quadrato attorno alla validità dell’impiego di sostanze vegetali negli integratori alimentari.

Come è noto, la valutazione scientifica delle indicazioni sulla salute dei botanicals è stata sospesa da una decisione della Commissione Europea per le difficoltà di applicazione dei criteri indicati dal Regolamento comunitario per sostenere la validità degli health claims (messaggi in etichetta che riguardano i benefici sulla salute) dei prodotti alimentari, tra cui gli integratori.

Dal 2010 i botanicals appartengono ad un’area grigia: non sono né autorizzati, né rigettati. Una situazione che non giova alle aziende portando con sè evidenti svantaggi per il mercato e per la trasparenza nei confronti dei consumatori. Il  nodo da sciogliere è la definizione dei criteri con i quali valutare il possibile utilizzo degli health claims. La regolamentazione comunitaria rischia quindi di ostacolare fortemente lo sviluppo potenziale del mercato europeo degli integratori alimentari, a differenza di altri Paesi come Stati Uniti e Canada, con forti conseguenze negative per il welfare e le opportunità di scelta e trasparenza nei confronti del consumatore europeo.

“Il paradosso che si è venuto a creare, che determina l’attuale situazione di stallo, è la richiesta di parametri clinici per autorizzare il claim di un alimento funzionale o di un integratore, ma non per l’immissione in commercio di un farmaco, per cui è sufficiente la prova dell’uso tradizionale in Europa della sostanza vegetale in esso contenuta. Noi riteniamo che lo stesso criterio, cioè la storia d’uso, consolidata, sicura ed efficace delle sostanze vegetali nei diversi Paesi europei, sia la strada giusta anche per la definizione del claim delle sostanze utilizzate negli integratori alimentari, tenendo conto della loro specifica destinazione d’uso” – afferma Marco Fiorani (Presidente FederSalus).

La validità dell’impiego dei botanicals negli integratori alimentari è riconosciuta dalla comunità scientifica. “Ad esempio in età pediatrica, nel caso di bambini affetti da disturbi comuni e frequenti di intensità così lieve da potere essere considerati quasi al limite tra la malattia e la fisiologia, il farmaco può creare problemi più che essere di aiutoafferma la Dr.ssa Vitalia Murgia (Centro Studi della Federazione Italiana dei Medici Pediatri) – “I botanicals in queste situazioni sono, invece, una risorsa purché vengano rispettati criteri rigorosi di qualità produttiva. Nell’ultimo decennio, non a caso, l’interesse dei ricercatori si è focalizzato sempre di più sulle piante medicinali e su alcune sostanze naturali”.

Sosteniamo quindi, – ribadisce con forza Fiorani – “la cosiddetta “option 2b,” cioè una revisione del Regolamento che, per le sostanze oggi in commercio, tenga conto della loro storia d’uso per sostenerne la relativa indicazione, in totale sicurezza, e a beneficio dei consumatori. In questo, come dimostrano le evidenze emerse nel convegno, siamo sostenuti da autorevoli rappresentati della comunità scientifica e della classe medica” – conclude. (sintesi comunicato stampa FederSalus)

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