Erbicidi e pesticidi? Polmoni a rischio

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(Reuters Health) – L’esposizione lavorativa ad erbicidi raddoppierebbe il rischio di sviluppare broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) a partire dalla mezza età, mentre quella a pesticidi sarebbe associata a una probabilità più alta del 74% di sviluppare malattie polmonari in genere. A ipotizzarlo è stato uno studio coordinato da Sheikh Alif dell’Università di Melbourne, in Australia. I risultati sono stati pubblicati su Thorax.

Lo studio
La ricerca è stata condotta esaminando dati raccolti su 1.335 lavoratori, tra il 2002 e il 2008. Alif e colleghi hanno considerato, in particolare, le informazioni sull’esposizione agli inquinanti ambientali e sui test per diagnosticare la BPCO e altre malattie respiratorie. I partecipanti avevano in media 45 anni, l’87% lavorava al momento dello studio, mentre il 25% era fumatore.

I risultati
Complessivamente, il 6% avrebbe sviluppato BPCO, l’8,6% avrebbe sofferto di bronchite cronica e più del 28% avrebbe riportato di soffrire, o di aver sofferto in precedenza, di asma. Inoltre, secondo i dati raccolti, i lavoratori che non avevano l’asma avevano un maggior rischio di sviluppare BPCO se si esponevano a polveri, gas e vapori tossici, un’associazione che non c’era se le persone soffrivano di asma. Secondo i ricercatori, infine, ogni 10 anni di aumento dell’esposizione professionale a pesticidi avrebbe portato a un aumento del rischio di soffrire di BPCO del 12% e di sviluppare bronchite cronica del 16%. Mentre ogni decade in più di esposizione ad erbicidi sarebbe associata con un aumento di probabilità del 15% di soffrire di bronchite.

I commenti
“Il nostro studio ha preso in esame l’esposizione a lungo termine a pesticidi, che aumenterebbe la secrezione di muco e la contrazione muscolare a livello dei polmoni, causando respiro corto, tosse e rantoli”, spiega Alif. “Non possiamo trarre conclusioni chiare sui livelli di esposizione che cambiano la funzionalità polmonare”, ha aggiunto Health Steve Georas, dell’University of Rochester, a New York, che non era coinvolto nello studio. “Sappiamo che singole esposizioni ad elevati livelli di tossicità possono causare cambiamenti di lunga durata. Ma credo che l’esposizione anche a bassi livelli, per lungo tempo, a pesticidi ed erbicidi, abbia un impatto maggiore”.

La situazione globale
Nel mondo, secondo l’OMS, più di 65 milioni di persone soffrono di BPCO grave o moderata, che provoca il 5% delle morti a livello globale. La maggior parte dei casi sono dovuti al fumo, anche quello passivo, ma anche polveri tossiche, sostanze chimiche e combustibili potrebbero esserne la causa, così come le frequenti infezioni respiratore durante l’infanzia.

Fonte: Thorax

di Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri& Previeni)

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