False notizie sull’alimentazione da sfatare: ecco la top 10

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Coldiretti ha scelto dieci tra le tante ‘fake news’ alimentari che si trovano in rete per farne una speciale top 10 in cui si sconfessano comuni dicerie. Eccole con le osservazioni degli esperti dell’organizzazione agricola che ha promosso la campagna #stopfakeatavola.

1) “Il latte fa male”: non è vero che in età adulta sia dannoso – osserva Coldiretti – rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche da adulti la produzione dell’enzima che scinde il lattosio.

2) “L’ananas brucia i grassi”: è “una bufala molto comune”, secondo Coldiretti. Un effetto dovuto alla bromelina, contenuta però nel gambo dell’ananas, che nessuno mangia e che comunque non favorisce la neutralizzazione delle calorie e dei grassi.

3) “Il kamut è una varietà antica di cereale”: è invece un marchio commerciale privato, registrato negli Usa, con cui viene venduto il grano della varietà Khorasan.

4) “Mangiare carne fa sempre male e se ne può fare a meno”: non esiste nessuno studio che provi che mangiare carne sia dannoso per la salute, secondo Coldiretti. Al contrario, i vantaggi di una dieta che la includa sono scientificamente indiscussi.

5) “Le banane sono le più ricche di potassio”: al vertice della graduatoria dei prodotti ortofrutticoli freschi più ricchi di potassio ci sono invece gli spinaci, seguiti dalla rucola e dai cavolini.

6) “I grassi vanno completamente eliminati dalla dieta”: i grassi sono nutrienti indispensabili, l’importante è non abusarne.

7) “Chi  intollerante al lattosio non deve mangiare formaggi”: la stagionatura prolungata di molti formaggi porta ad una scomparsa del lattosio, o ad un radicale calo. Inoltre, anche gli intolleranti al lattosio, in base ai dati della European food safety authorithy (Efsa), sono in grado di tollerare dosi fino a circa 125 ml di latte al giorno.

8) “Lo zucchero di canna non fa ingrassare”: in realtà lo zucchero di canna ha le stesse caratteristiche di quello bianco.

9) “Tutti i prodotti alimentari realizzati nell’Unione Europea (UE) rispettano le stesse regole”: in Italia ci sono le regole produttive più rigorose, ricorda la Coldiretti, che non valgono in altri Paesi della UE.

10) “I prodotti venduti dal contadino sono meno controllati”: tutti i prodotti alimentari in vendita in Italia devono rispettare gli stessi standard sanitari e gli stessi controlli.

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