Gravidanza: poco iodio può esporre il feto a rischi

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Bassi livelli di iodio nelle donne in gravidanza potrebbero impattare negativamente sullo sviluppo del feto e, nel bambino, ciò incidere sullo sviluppo di alcune capacità intellettive come il linguaggio e la memoria. A rivelarlo è uno studio condotto dall’Università dell’Australia Meridionale che ha notato il potenziale rischio per la salute di una dieta priva di un equilibrato valore di iodio.

Il lavoro, pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, è stato condotto analizzando persone che avevano una dieta vegana e onnivora, con i secondi che assumevano più iodio dei primi, ma comunque lontani ai 100 grammi per litro raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità.

“È stato dimostrato che una carenza di iodio da lieve a moderata influisce” nel bambino “sullo sviluppo del linguaggio, sulla memoria e sulla velocità di elaborazione mentale”, spiega Jane Whitbread, ricercatrice che ha condotto l’analisi.

“Durante la gravidanza – aggiunge – il fabbisogno di iodio aumenta e si consiglia un supplemento di 150 microgrammi prima del concepimento e durante la gravidanza. Sfortunatamente, la maggior parte delle donne non assume integratori di iodio prima del concepimento. È importante consumare una quantità adeguata di iodio, soprattutto durante gli anni riproduttivi”.

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