In vacanza con il bebè: ecco i consigli dei pediatri

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shutterstock_228834280Le vacanze si avvicinano ed è arrivato il momento di programmarle, sopratutto se in famiglia è appena arrivato un bebè: “I neonati, contrariamente a ciò che si pensa, possono affrontare ogni tipo di viaggio, purché si presentino le condizioni necessarie al suo comfort”, spiegano i medici della Società Italiana di Neonatologia (Sin) che forniscono qualche semplice ed utile consiglio per scegliere al meglio la meta, il mezzo di trasporto e le cure migliori da dare al piccolo, anche in vacanza.

“I bebè possono viaggiare in auto, se le condizioni climatiche favorevoli sono garantite all’interno dell’abitacolo. Una soluzione comoda è sicuramente il treno poiché, anche se il neonato non occupa un posto a sedere e quindi potrà viaggiare in braccio alla mamma”. Meno consigliati invece i viaggi in aereo: “Se strettamente necessario può anche prendere l’aereo, – proseguono gli esperti- ma sarà sottoposto ad uno stress dovuto ad eventuali sbalzi di temperatura, di pressione, a luce e rumori che possono disturbarlo. Inoltre, specie in periodi epidemici per malattie respiratorie, la possibilità di contrarre infezioni respiratorie è sicuramente maggiore. La scelta migliore è quella di differire, se possibile, il viaggio in aereo ad età successive”.

Sulla tipologia del luogo da scegliere, gli esperti non hanno preferenze di mete: “va bene sia il mare che la montagna o la campagna per trascorrere le vacanze con un neonato di poche settimane”. Ultimo consiglio utile: “una volta arrivati nel luogo prescelto è bene accertarsi che tutto ciò che ci circonda sia attrezzato e a misura di bambino. È importante informarsi in anticipo circa pediatri, farmacie, guardia medica – concludono i medici- e tutto quello di cui potremmo avere improvvisamente bisogno per dei piccoli inconvenienti che possano presentarsi durante il soggiorno”.

Inoltre, un cappellino, un maglioncino di filo e indumenti leggeri, non devono mancare mai nella valigetta del bebè. “Per i climi caldi e soleggiati, indumenti chiari e leggeri, di fibre naturali, che lascino scoperti gli arti, un cappellino chiaro a falda ampia per proteggere il piccolo da eventuali congiuntiviti da esposizione solare ed un maglioncino in filo per tutelarlo dall’umidità delle ore serali. E ancora salviette imbevute, una riserva di pannolini ed una copertina per proteggere il piccolo dall’aria condizionata e dei bavaglini (quelli usa e getta sono sicuramente più pratici) e detergenti antisettici per le suppellettili e gli oggetti che verranno in contatto con lui”.

Avere una piccola scorta di prodotti per la sua cura con sé poi non fa mai male: “Aldilà però di soluzione fisiologica per le narici e pomate contro gli arrossamenti della pelle, – proseguono i pediatri- si può portare con sé un antipiretico (paracetamolo in gocce), ma mai prendere iniziative: solo il neonatologo/pediatra è in grado di prescrivere farmaci ad un bambino di poche settimane e va pertanto sempre consultato. Può essere utile confrontarsi con lui anche prima della partenza, per un ulteriore eventuale consiglio sulla gestione del piccolo”. Per prevenire le scottature, anche se è vero che la miglior prevenzione è una scarsa e mai diretta esposizione solare del neonato, i neonatologi suggeriscono di utilizzare di tanto in tanto per le zone esposte, creme con filtro fisico, ovvero contenenti minerali quali ossido di zinco o titanio che riflettono i raggi solari impedendone la penetrazione, ad alto potere filtrante e non troppo untuose, per evitare l’occlusione dei pori.

Contro le punture d’insetto infine sono sconsigliati i fornelletti emanatori di sostanze potenzialmente tossiche e da evitare i prodotti repellenti da spruzzare sulla cute (quelle più efficaci, che contengono il Deet sono controindicate fino ai 12 anni). Anche sostanze profumate vanno evitate, perché possono essere un forte richiamo per gli insetti. “La più corretta prevenzione, specie nelle ore serali, è quella fatta con metodi di barriera, quali zanzariere poste su culle, carrozzine e possibilmente anche alle finestre. In linea di massima – concludono- comunque è preferibile evitare le zone in cui sono presenti molti insetti, come località lacustri o tropicali”.

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