Insalate in busta: atteso boom in 5 anni

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insalata in bustaNonostante il rischio di salmonella sia legato soprattutto agli alimenti ortofrutticoli freschi lavorati e preparati pronti al consumo, la cosiddetta IV e V gamma, insalate di IV gamma, secondo dati presentati a Parma nella recente edizione di Cibus Tec, “esprimono vendite a volume pari al 3% nel confronto con le orticole fresche, mentre i surgelati vegetali non superano l’8%, ma il trend attuale e le sue prospettive di sviluppo in proiezione al 2020 mostrano un andamento particolarmente positivo, con le insalate già lavate e tagliate in ulteriore rialzo atteso del 7,5% nei prossimi 5 anni”.

Nel periodo 2014 – 2016, secondo quanto emerso al convegno “Vegetble Innovation Lab. L’evoluzione del consumo dei vegetali” in collaborazione con Fresh Point Magazie e New Business Media, negli acquisti domestici sia per la IV che per la V Gamma si è assistito ad un incremento a volume più intenso nel 2015, +6,4% e +8,2%, che è andato però a ridursi nel 2016: solo +0,3% per la IV Gamma, +2,1% per la V Gamma, così da raggiungere un mercato di 90.000 e di 10.500 tonnellate in un caso e nell’altro (fonte: Ismea-Nielsen, Consumer Panel). Le maggiori spinte innovative nell’offerta, hanno convenuto, si concentrano nelle nelle zuppe, nella gamma dei freschi pronti a base vegetale (ovvero burger, primi piatti, contorni complessi quale il purè, flan), così come nella V Gamma e nei liquidi di frutta.

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