Nanoparticelle nei cibi: arrivano le linee guida dell’Efsa

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Nanoparticelle nel cibo, mangimi e pesticidi: l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha redatto le nuove linee guida per valutarne la sicurezza, sia per la salute umana sia animale. Pubblicato sull’Efsa Journal, il documento è destinato a industrie, valutatori e gestori del rischio e tiene conto dei nuovi sviluppi di queste tecnologie, dalla pubblicazione della precedente Guida nel 2011.

Il documento
Le linee guida riguardano gli alimenti preparati con ingredienti fatti con particelle del diametro 100.000 volte inferiore a quello di un capello e che rientrano nella categoria del cosiddetto Novel Food, nonché mangimi, pesticidi e materiali a contatto con gli alimenti contenenti le stesse nanoparticelle. Il documento “è una guida sui criteri da utilizzare per mettere a punto i dossier di questi nuovi materiali usati negli ingredienti e additivi di alimenti e pesticidi e nei materiali a contatto con gli alimenti”, spiega Francesco Cubadda, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che ha partecipato alla redazione delle linee guida. In pratica, aggiunge, “indica quali criteri usare per descrivere come sono fatti questi materiali, quali sono le loro proprietà e caratteristiche chimico fisiche e come fare i test tossicologici per accertare che non ci siano problemi per la salute”. L’obiettivo, prosegue l’esperto, “è valutarne la sicurezza, in modo che la Commissione Europea possa decidere se autorizzare l’immissione di questi prodotti sul mercato”.

Le nanoparticelle
I materiali fatti con le nanoparticelle, osserva Cubadda, “hanno proprietà diverse dai materiali con la stessa composizione chimica e vi è un forte interesse a utilizzarli”. Per esempio le nanoparticelle d’argento hanno proprietà antibatteriche e possono essere utilizzare nei materiali che sono a contatto con gli alimenti, come i taglieri. Nel caso del cibo, invece, suddividere un grano di sale in granelli minuscoli ne aumenta la superficie, ciò vuol dire che il cibo necessiterà di una quantità di sale inferiore per essere altrettanto gustoso.   Tuttavia ancora non si conoscono bene gli effetti delle nanoparticelle sulla salute umana: “nei prossimi anni le nanotecnologie toccheranno la vita di ognuno di noi e dobbiamo essere certi – osserva l’Efsa – che questi prodotti non nuocciano ai consumatori”.    L’elaborazione della linee guida ora entra in una fase pilota che durerà fino alla fine del 2019: “dopo questo periodo di sperimentazione – dice Cubadda – l’Efsa valuterà se l’attuale guida debba essere modificata oppure no”. Nel 2019, annuncia l’esperto, si prevede di lavorare anche una seconda guida, incentrata sulla valutazione del rischio ambientale delle applicazioni delle nanotecnologie in alimenti, mangimi e pesticidi.

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