Obesità e diabete 2: un aiuto dal pepe

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pepe neroLa piperina, un alcaloide presente nel pepe, individuata da un gruppo di ricercatori padovani e statunitensi, sembra utile nel contrastare l’obesità e il diabete di tipo 2. Questa molecola, infatti, appare in grado di aumentare il metabolismo del muscolo a riposo. La ricerca sarà pubblicata sulla rivista Pnas ed è stata condotta da Carlo Reggiani, Leonardo Nogara e Marcella Canton del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, in collaborazione con ricercatori dell’Università di San Francisco (California).

Spiega l’esperto
“Il nostro studio – spiega Reggiani – parte da una recente scoperta sulla struttura del filamento spesso dei sarcomeri del muscolo striato e propone un intervento capace di aumentare il consumo di energia nei muscoli a riposo”. La scoperta di questa molecola in grado di indurre la transizione strutturale e funzionale nel filamento spesso del muscolo striato ha una rilevanza sia per la scienza di base, poiché apre nuove possibilità per la comprensione della regolazione della funzione muscolare, sia per possibili future applicazioni terapeutiche.

Le applicazioni fanno riferimento alla epidemia di obesità e diabete di tipo 2 che interessa una frazione crescente della popolazione mondiale. Queste sindromi metaboliche sono dovute principalmente ad un consumo eccessivo di cibo associato ad una riduzione dell’attività fisica. Un rimedio naturale per obesità e diabete di tipo 2 sarebbe quello di adottare uno stile di vita sano, che include una dieta a basso contenuto calorico ed una maggiore attività fisica. Tuttavia, molti non possono o vogliono scegliere questa opzione e per alcuni portatori di patologie gravi una maggiore attività fisica non è possibile.

Una delle principali innovazioni portate da questa ricerca è la proposta di un nuovo target per l’aumento del metabolismo muscolo-scheletrico. Su questo target potrebbe focalizzarsi, in futuro, la ricerca di molecole derivanti dalla piperina da proporre come trattamento di obesità e diabete di tipo 2. Il metabolismo di riposo del muscolo è basso rispetto ad altri tessuti ma, grazie alla sua massa che comprende circa il 40% del peso corporeo, il suo contributo al metabolismo totale dell’organismo è decisamente apprezzabile. Un aumento anche modesto di questa quota può portare a spendere più energia e quindi ridurre il sovrappeso, a ridurre la massa del tessuto adiposo e a migliorare l’utilizzazione di glucosio da parte del muscolo scheletrico.

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