Obesity Day: la salute di 2 miliardi di persone dipende dal loro peso

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Proprio oggi si celebra l’Obesity Day, la giornata dedicata all’obesità promossa dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (ADI) per sensibilizzare la popolazione su sovrappeso e obesità. Sulla bilancia si ‘pesa’ la salute di oltre 2 miliardi di persone nel mondo che sono sovrappeso o obese.

Una crescita che sembra irrefrenabile e che porta con sé un corollario di complicazioni e malattie che lasciano sempre di più la loro orma anche sui conti dei servizi sanitari nazionali. Basti pensare solo al diabete e alle malattie  cardiocircolatorie.

Visite e consulenze gratuite sono state organizzate in tutta Italia. “L’obesità è una patologia”, ricorda Giuseppe Fatati presidente della Fondazione ADI. Il personale dei 150 centri  italiani ADI offrirà colloqui gratuiti di consulenza e informazione, valutazioni del grado di sovrappeso e l’individuazione dei percorsi terapeutici nutrizionali più appropriati per ognuno.

L’edizione di quest’anno è dedicata all’obesità infantile, problema sollevato nel recente report dell’Agenzia delle Nazioni Unite (Ending Childhood Obesity).  In Italia quasi un bambino su tre (30,6%) pesa ancora eccessivamente anche se negli ultimi anni si è verificata una riduzione del 13% per effetto dell’impegno sull’educazione alimentare a scuola e nelle case, afferma la Coldiretti.

Secondo l’indagine Okkio alla salute, in Italia, la percentuale di bambini obesi è scesa dal 12% del 2008/09 al 9,3% del 2016, e quella dei bambini in sovrappeso è passata dal 23,2% del 2008/9 al 21,3% del 2016. Un risultato incoraggiante che dimostra – sottolinea la Coldiretti – la necessità di continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie.

Il 20% dei genitori infatti – continua la Coldiretti – dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate. ”Per assicurare una migliore alimentazione ma anche per educare le nuove generazioni è importante – sostiene la Coldiretti – privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e garantiscono genuinità e freschezza.

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