Retinopatia del prematuro: nuovi criteri per lo screening

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(Reuters Health)- Secondo uno studio prospettico pubblicato dalla rivista JAMA Ophthalmology, i nuovi criteri messi a punto per lo screening della retinopatia del prematuro (ROP) sono più sensibili e specifici dei criteri delle linee guida attuali.

Lo studio
Gli autori -un gruppo di ricercatori dell’Ospedale pediatrico di Filadelfia guidato da Gil Binenbaum – hanno sviluppato criteri di screening per la retinopatia, in base alla crescita postnatale.

Hanno quindi considerato come aumento di peso “lento” un aumento di peso inferiore a 120 g dall’età di 10-19 giorni, oppure un aumento di peso inferiore a 180 g da 20-29 giorni oppure un aumento di peso inferiore a 170 g dall’età di 30-39 giorni. I limiti erano costituiti da un’età gestionale inferiore alle 28 settimane, un peso di 1.501 grammi e idrocefalo.

Nella coorte di studio retrospettiva iniziale, composta da oltre 7.400 neonati di 29 ospedali, i nuovi criteri erano sensibili al 100% per la ROP di tipo 1 e hanno ridotto del 30% il numero di esami retinici diagnostici richiesti.

Nello studio, G-ROP-2, gli autori hanno convalidato i criteri in 41 ospedali negli Stati Uniti e in Canada, inclusi 25 ospedali che avevano partecipato allo studio precedente. La coorte di validazione comprendeva quasi 4.000 neonati prematuri a rischio di ROP e con esiti noti di ROP.

Un totale di 1.643 bambini (il 41,3%) ha sviluppato la patologia. I nuovi criteri hanno previsto la ROP di tipo 1 con una sensibilità del 100%.

Nei casi di ROP di tipo 2 la sensibilità è stata del 98,5% e per la ROP trattata del 98,8%.
I criteri adottati hanno permesso di ridurre del 35,6% il numero di neonati esaminati.

I criteri attuali, di peso ed età, erano sensibili al 99,6% per il ROP di tipo 1, al 99,7% per la ROP di tipo 2 e al 99,5% per il ROP trattata. Con i criteri attuali il numero di bambini bisognosi di esami è stato ridotto del 9,2%.

“Le 2 grandi coorti studiate mostrano come i criteri di screening basati sull’evidenza abbiano sensibilità e specificità più elevate rispetto alle linee guida di screening ROP attualmente raccomandate”, scrivono gli autori. “I nostri criteri possono essere utilizzati per ridurre potenzialmente il numero di neonati che ricevono esami. Raccomandiamo quindi di incorporarli nelle linee guida nazionali USA.”

Fonte: JAMA Ophthalmol 2019
Anne Harding
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Nutri&Previeni)

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