Troppi carboidrati raffinati alimentano la depressione!

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shutterstock_173815130Mangiare troppi carboidrati trasformati e raffinati – come quelli che si trovano nel pane bianco, riso bianco, nei prodotti da forno, e nelle bibite gasate e zuccherate – oltre a danneggiare il giro-vita – potrebbe anche aumentare il rischio di depressione, specie nelle donne in postmenopausa.

Questa, in sostanza, è la conclusione di un nuovo studio pubblicato sulla rivista American Journal of clinical Nutrition. Per fortuna, anche il contrario sembra essere vero: lo stesso studio, infatti, ha anche riscontrato che in coloro che hanno mangiato molti cereali integrali, verdure, frutta e fibra alimentare, si vedeva diminuire il rischio di depressione.

Lo studio ha coinvolto più di 70.000 donne di età compresa tra 50 e 79 anni. I risultati, secondo gli autori, mostrare solo una associazione tra carboidrati “raffinati” e rischio di depressione, piuttosto che un rapporto diretto di causa-effetto.

“Ma è già ben noto che le persone che soffrono di depressione tendono a desiderare carboidrati”, ha detto l’autore dello studio James Gangwisch,  psichiatra del College of Physicians and Surgeons della Columbia University (New York City – USA).

Così i ricercatori hanno deciso di guardare la dinamica in senso inverso. L’obiettivo: vedere se consumare carboidrati raffinati – che sono noti per elevare la glicemia (livello di zuccheri nel sangue) – in realtà aumenta il rischio di depressione tra le donne che non hanno mai avuto una malattia mentale. Ebbene: la risposta per ora evidente è Sì.

Gli investigatori hanno osservato i dati sulle malattie mentali raccolti da 40 centri clinici in 24 Stati durante il ben noto studio di sorveglianza nazionale conosciuto con il nome Women’s Health Initiative (WHI) study.

Nessuna delle donne osservate ha avuto una storia di abuso di sostanze, depressione o qualunque altra forma di malattia mentale nei tre anni precedenti alla loro partecipazione allo studio.

Il risultato finale: più zuccheri raffinati una donna aveva consumato, più elevati erano i suoi livelli degli zuccheri nel sangue e maggiore era il rischio di avere una crisi depressiva.

 

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