Un lieve sovrappeso riduce il rischio di morte?

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obesitàCome tutti dovrebbero ormai sapere, il valore dell’Indice di massa corporea (Imc) di una persona adulta, che si calcola dividendo il proprio peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri (Kg/m2), è attualmente considerato ‘normale’ se non supera il limite di 25. Ebbene, questo limite che è anche rappresentativo dello stato di salute, appare oscillare nel corso dei decenni, in particolare per ciò che riguarda la previsione del rischio di morte. Un nuovo studio danese, pubblicato dalla rivista JAMA, infatti, suggerisce che nell’ultima decade, il valore dell’Indice di massa corporea associato al minore rischio di morte, sarebbe pari a un valore di 27, cioè due punti sopra il 25.

Lo studio
Lo studio condotto da ricercatori dell’Università di Copenaghen ha analizzato i dati di tre diverse ricerche, una degli anni ’70, una degli anni ’90 e una conclusa nel 2013, su un totale di oltre 100mila persone, per ognuna delle quali è stato calcolato l’Indice di massa corporea al momento della morte. Ebbene, l’indice associato al minor rischio di morte è risultato appunto di 27, mentre negli anni ’70 era 23,3. “Il risultato ci ha stupito – spiega Borge Nordestgaard, l’autore principale – Una possibilità per spiegare questa evidenza è che sia da attribuire al fatto che in tre decenni la medicina è molto migliorata nel trattare i fattori di rischio cardiovascolare associati a obesità e sovrappeso. Ora cercheremo di analizzare nel dettaglio i dati per cercare di capire cosa abbia provocato questo fenomeno”.

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