Allergie e Covid-19: nessun problema a indossare mascherine

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La riapertura parziale delle attività produttive e la possibilità di fare attività fisica all’aperto e vedere i propri cari, a patto sempre di rispettare tutte le precauzioni e le regole del distanziamento sociale, arriva come una boccata d’aria dopo quasi due mesi di lockdown. L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale, tra cui le mascherine, rimane soprattutto sul mezzi pubblici, nel luoghi chiusi ed in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente la distanza di sicurezza prevista per il distanziamento sociale, compresi gli incontri con i congiunti.

La regola vale per tutti, anche per chi soffre di allergie respiratorie e che in questo periodo di primavera deve fare i conti con polline e “fiato corto”. Nessuna paura però. A a fare un po’ di chiarezza è l’Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri (AAIITO), presieduta da Riccardo Asero. “Le mascherine sono sicure e non aumentano le difficoltà respiratorie”, si legge nella nota stampa a cui del presidente AAIITO, ed anzi può fungere a barriera per i pollini.

Vediamo quindi quali sono i cinque punti che compongono il vademecum dell’associazione

1.Secondo tutte le evidenze disponibili indossare la mascherina non comporta nessun rischio aggiuntivo di aumentare le difficoltà respiratorie nelle persone con allergie respiratorie.

2. E’ assolutamente raccomandato sia per i bambini e che per gli adulti allergici e/o asmatici in terapia di mantenimento per allergie (ad es. antistaminici, corticosteroidi per via inalatoria e/o broncodilatatori) il rispetto e l’assunzione in modo scrupoloso delle terapie prescritte dal proprio specialista di riferimento. Le terapie non vanno interrotte a causa dei timori per la Covid-19.

3. La mascherina può effettivamente provocare una sensazione psicologica di “fatica a respirare”, ma non peggiora in nessun modo la situazione bronchiale del paziente. Al contrario la mascherina può diventare un fattore protettivo contribuendo filtrare almeno in parte i granuli pollinici che in questa stagione iniziano ad essere aerodispersi dalle piante in fioritura. Considerato, ad esempio, che la dimensione dei pollini delle spore fungine è compresa tra 1 e 15 micron (100, 1.000 volte più grandi del coronavirus, collocato tra 0,6 e 0,14 micron) è evidente che il filtro delle mascherine può contribuire ad abbattere la concentrazione inalabile di queste particelle aerobiologiche consentendo una importante riduzione della sintomatologia allergica.

4. Il paziente asmatico e allergico non necessita di mascherine particolari (FP2, FP3); può utilizzare una normale mascherina chirurgica certificata.

5. Per quanto riguarda i pazienti allergici che intendono uscire, non vi è alcuna particolare raccomandazione, a meno che la situazione respiratoria non peggiori drasticamente uscendo all’aperto. In tal caso il suggerimento è quello di restare presso il proprio domicilio, limitando le uscite al minimo.

In conclusione, l’associazione tiene a precisare che gli studi clinici finora analizzati, hanno confermato che le allergie e l’asma allergico lieve, non sono da considerarsi come un fattore di rischio significativo per l’infezione da Covid-19.

 

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