Bimbi: il pisolino fa bene alla memoria

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(Reuters Health) – Schiacciare un pisolino dopo aver appreso qualcosa di nuovo aiuterebbe i neonati a ricordare meglio. Lo ha dimostrato uno studio che suggerisce come un breve sonno possa avere effetti di consolidamento sulla memoria. La ricerca, guidata da Klara Horvath dell’Università di Oxford, in Gran Bretagna, è stata pubblicata su Development Science. Mentre ricerche precedenti avevano collegato frequenti spuntini a un miglioramento della memoria nei bambini fino a sei mesi, l’attuale studio ha valutato l’impatto di un riposino di un paio d’ore nel consolidamento dei ricordi.

Lo studio
Per l’esperimento, i ricercatori mostravano ai neonati, 48 in tutto, uno tra due personaggi dei cartoni animati con caratteristiche distintive, lasciando poi addormentare 28 di loro. Quindi mostravano a tutti i bimbi entrambi i personaggi, valutando quali catturavano la loro attenzione per più tempo. Più della metà dei bambini che avevano dormito rivolgevano lo sguardo più a lungo verso il personaggio sconosciuto, il che dimostrava che ricordavano quello che avevano visto prima di addormentarsi. Mentre tra i neonati che non avevano dormito, i bambini sceglievano casualmente la faccia da guardare, suggerendo che probabilmente avevano dimenticato quello che avevano visto prima. Per lo studio, i ricercatori hanno anche esaminato i picchi di attività cerebrale coinvolti nel consolidamento della memoria attraverso l’elettroencefalogramma. Tra i neonati che facevano un pisolino, quelli che avevano più picchi sembravano avere più familiarità con i volti più rapidamente, suggerendo che il riposo breve potrebbe influenzare quanto velocemente il cervello elabora le informazioni. “Sembra che schiacciare un pisolino sia necessario affinché i neonati siano capaci di consolidare la loro memoria, altrimenti semplicemente dimenticano le nuove informazioni apprese”, spiega Horvath, che ora lavora alla Semmelweis University di Budapest.

La durata del sonno non fa differenza
Lo studio, però, non ha trovato una correlazione tra la durata del pisolino e il miglioramento della  memoria, il che suggerisce che “non sempre più sonno significa migliorare l’apprendimento”, come sottolinea Sabine Seehagen, psicologa all’University of Waikato, in Nuova Zelanda. E non sappiamo neanche che benefici può avere, per esempio, il sonno profondo durante la notte, ha aggiunto.

Non svegliare il bambino che dorme
In ogni caso, “Noi neurologi e biopsicologi abbiamo ancora molta strada da fare prima di comprendere a fondo quanto tempo sia necessario affinché vengano portate a termine le diverse task necessarie per il consolidamento della memoria a breve termine”, spiega Gina Poe, ricercatrice di psicologia e psichiatria all’Università della California di Los Angeles. “Ma una volta che il processo di consolidamento è avvenuto, più sonno potrebbe essere paragonato a dei costruttori che continuano a piantare chiodi su una struttura che oramai è già fissata”. Ciò però non significa neanche che i genitori debbano interrompere il sonno dei neonati per farli apprendere meglio, “ci possono essere altri compiti importanti che il cervello svolge durante il sonno e che non conosciamo. Per questo non bisogna svegliare i bambini che dormono”, ha concluso l’esperta.

Fonte: Development Science

di Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/  Nutri&Previeni)

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