Cuore in salute: dieta sana aiuta a controllare i trigliceridi nonostante la genetica

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Anche il livello dei trigliceridi nel sangue, così come quello del colesterolo, ha un’influenza ‘pesante’ sulla salute del cuore e può essere un segno della sindrome metabolica: un insieme pericoloso di obesità addominale, ipertensione e alti livelli di zucchero nel sangue.

La genetica ha un peso non indifferente nel rischio di sviluppare questa problematica, ma per fortuna una dieta sana può essere di aiuto. Emerge da una ricerca dell’Università dell’Illinois, in collaborazione con l’Università Autonoma di San Luis Potos, in Messico, pubblicata su Journal of Nutrigenetics and Nutrigenomics.

Lo studio
Gli studiosi hanno preso in esame 641 giovani messicani, dai 18 ai 25 anni, a cui sono stati controllati i livelli della glicemia a digiuno e il valore del’Indice di massa corporea (Imc). Sono stati inoltre tracciati il profilo genetico e le abitudini in fatto di dieta.

Dai risultati è emerso che i trigliceridi alti erano associati a due mutazioni di un gene denominato AHSG, che codifica una proteina detta FetA, che connette l’infiammazione con l’obesità e tutte le malattie associate. Ma la correlazione era fortemente dipendente dall’Indice di massa corporea e dalle abitudini alimentari.

“Con un Imc elevato – evidenzia infatti Katie Robinson – prima autrice dello studio – abbiamo osservato una maggiore presenza della problematica tra coloro che sono portatori del  genotipo a rischio, ma se questi individui avevano un indice di massa corporea inferiore, anche i trigliceridi erano più bassi”.

Anche la dieta ha un ruolo importante. “L’assunzione di carboidrati elevata – conclude – e in particolare anche di zuccheri o saccarosio, è stata associata a trigliceridi elevati in alcuni individui”.

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