Ecco come ridurre i pollini in città

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shutterstock_53637013Dato l’aumento delle allergie da pollini, spesso complicate dall’asma, è necessario prendere provvedimenti che riguardano gli spazi verdi delle città, oggigiorno sempre più popolate da immigranti e anziani, particolarmente esposti a queste patologie. Per esempio, per ridurre la quantità di polline nell’aria, soprattutto in città, e senza rinunciare al verde bisognerebbe preferire piante come il castagno, il mandarlo ovvero piante con fiori vistosi e profumati. Infatti, le cosiddette ‘piante entomofile’ producano minori quantità di polline, rispetto a quello che comunemente abbiamo nelle nostre città, per betulle, cipressi o ulivi. E’ quanto emerso nel corso del convegno intitolato “Highlights in allergy respiratory disease”, che è in corso  e durerà fino a sabato 5, presso il Porto Antico di Genova.

Al congresso medico, organizzato da Giorgio Walter Canonica, ordinario di clinica delle malattie respiratorie dell’università di Genova, si discute di allergie, di asma e delle nuove strategie terapeutiche.

La Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaac) ha messo a punto un decalogo importante per ridurre la presenza di pollini in città. Dieci consigli pensati principalmente per gli amministratori per creare un arredo urbano che presenti meno rischi di allergie respiratorie. Per cui, bisognerebbe preferire piante che affidano agli insetti l’impollinazione, potare le siepi e falciare i prati prima della fioritura, falciare nelle ore notturne, bonificare i luoghi pubblici da piante responsabili di dermatiti, come crisantemi o stelle di natale.

In Italia circa il 6% della popolazione soffre di asma. “Negli ultimi anni abbiamo visto un incremento dell’asma e delle allergie negli immigrati e negli anziani”, commenta il professor Canonica. “Questo è dovuto a fattori ambientali come l’inquinamento. Proprio a Parigi, al vertice sul clima, è stato lanciato in questo senso un grido d’allarme. L’influenza dell’ambiente determina l’insorgenza della sensibilizzazione. Ecco perché nel giro di pochi anni gli immigrati svilupperanno allergie. Un dato da tenere in considerazione, è che oggi l’asma è una patologia che ritroviamo anche negli anziani”.

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