Epilessia nei neonati: spesso di natura genetica

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neonato mammaRiconoscere forme nascoste di epilessia nei primi mesi di vita è fondamentale per impedire che i bambini, se non trattati, sviluppino gravi ritardi motori. Questo l’appello lanciato dai pediatri nel corso del 72/esimo Congresso della Società italiana di pediatria e della Società italiana di neurologia pediatrica (Sinp) di Firenze. Secondo quanto spiegato, le crisi possono indicare una malattia genetica spesso sottostimata, dovuta al deficit di vitamina B6, chiamata anche piridossina. Nel 70% dei casi l’epilessia piridossino dipendente si manifesta in età neonatale o anche più tardi, nei primi mesi di vita del bambino. “Purtroppo ad oggi la diagnosi non è sempre tempestiva – spiega Raffaele Falsaperla, presidente Sinp – Se la crisi non si presenta nel primissimo periodo di vita può essere misconosciuta. Ecco perché – continua – è importante sensibilizzare i pediatri nel riconoscere la patologia”.

Negli attuali protocolli il trattamento con la piridossina è previsto solo nel primo mese di vita. “E’ necessario dunque modificare e aggiornare le ‘linee guida’ attualmente in vigore – continua – e
prevedere anche per una fascia d’età superiore questo tipo di cura. Le cause della malattia sono soprattutto genetiche ed è importantissimo aumentarne la conoscenza tra i pediatri – conclude Falsaperla – perché l’insufficienza di piridossina oltre alle epilessie può portare nel bambino anche ritardi motori importanti. Va inoltre considerato che questo tipo di epilessia non risponde alla terapia farmacologica tradizionale”.

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