Le nuove evidenze scientifiche che ribadiscono l’importanza di un’alimentazione formulata espressamente per la prima infanzia vengono da uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. Il latte di crescita aiuta i bimbi a preservare lo stato del ferro e a migliorare i livelli di vitamina D.
Le carenze di ferro e vitamina D sono abbastanza frequenti tra i più piccoli, ma le conseguenze non vanno sottovalutate perché possono aumentare il rischio di anemia e rachitismo. I ricercatori hanno condotto uno studio randomizzato in doppio cieco su un campione di 318 bambini tra 12 e 36 mesi, durato 20 settimane: un primo gruppo di 160 bimbi ha assunto latte vaccino, mentre un secondo di 158 bimbi ha assunto latte di crescita arricchito di ferro e vitamina D. Dai risultati è emerso che il consumo quotidiano di latte di crescita rispetto a quello vaccino contribuisce a evitare carenze di questi due importanti micronutrienti.
“Abbiamo tenuto conto – spiega Marjolijn Akkermans, una degli autori – dell’influenza della stagione e delle patologie infettive. Abbiamo inoltre misurato i cambiamenti nei livelli di ferro e vitamina D nel sangue prima e dopo lo studio, a garanzia dell’accuratezza dei risultati”.
Per Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), “è uno studio importante perché documenta in modo scientifico che non sempre la popolazione infantile assume i nutrenti di cui ha bisogno. Ferro e vitamina D sono tra le carenze nutrizionale più diffuse”. Quindi, “avere a disposizione alimenti con supplementazioni è importante e utile”. Compiuto l’anno di vita il bambino può seguire una dieta sempre più varia, ma non può essere considerato un piccolo adulto perché ha esigenze nutrizionali specifiche. Attraverso un’alimentazione bilanciata, si pongono infatti le basi della corretta crescita. Riuscire ad assicurare una dieta varia ed equilibrata, per i genitori, è quasi una sfida. Da affrontare, però, confrontandosi col pediatra.
“Alimentazione e nutrizione – conclude Villani – non possono improvvisate ne’ delegate a chi non ha competenza. E’ un aspetto che va affrontato con la giusta preparazione, perché è ormai documentato che quello che siamo da adulti dipende anche da quello che abbiamo mangiato da bambini”.