Pediatri: dati dimostrano sicurezza vaccini in età pediatrica

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“Bisogna insistere sul fronte delle vaccinazioni perché i dati attualmente disponibili dimostrano che i vaccini in questa fascia d’età, dai 12 anni in su, sono perfettamente sicuri”. Così a Timeline, su Sky TG24, la Presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip) Annamaria Staiano, secondo la quale “per evitare di nuovo la didattica a distanza è importante ancora di più sensibilizzare i genitori e i ragazzi sulla certezza della vaccinazione anti-Covid, che è l’unica arma per combattere la diffusione del contagio”.

“Ci sono tante false notizie che girano – ha sottolineato Staiano – come il rischio di infertilità o di danni al DNA, e che non sono avvalorate dai dati scientifici, quindi non riportati da studi condotti in età pediatrica, per cui i genitori e i ragazzi possono stare tranquilli. La maggior parte dei soggetti in queste fasce d’età non presenta eventi avversi dopo la vaccinazione, però in un soggetto su dieci si possono verificare degli eventi avversi di lieve entità, che possono seguire altri tipi di vaccinazione, quali ad esempio – rileva – dolore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi, qualche volta diarrea, febbre, ma sono tutti sintomi aspecifici molto ben controllabili. Quindi ad oggi non sono riportati eventi avversi tali da poter incutere paura nei genitori circa la vaccinazione dei propri figli”.

Quanto al dibattito sull’obbligo vaccinale, “sebbene siamo veramente ancora molto lontani per la copertura vaccinale in questa fascia d’età, noi come società scientifica non possiamo consigliare l’obbligo. Dobbiamo invece implementare la campagna di sensibilizzazione  e diffondere le giuste conoscenze tra i genitori per renderli sempre più consapevoli di scegliere per il meglio”.

Infine, rispetto all’osservanza di una minima distanza di somministrazione tra il vaccino anti-Covid ed altri tipi di vaccini, “si consiglia di seguire il calendario vaccinale, che viene già suggerito indipendentemente dalla immunizzazione anti-Covid. Ciononostante – conclude la presidente Sip – l’ideale sarebbero due settimane, ma dipende anche dalle circostanze e dalle necessità”.

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