Peperoncino rosso elisir di lunga vita!?

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shutterstock_84443431Mangiare spesso cibi piccanti, specie il peperoncino, come parte di una sana dieta quotidiana, potrebbe ridurre il rischio di morte, come suggerisce un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal.

Precedenti ricerche hanno suggerito che alcune spezie piccanti, grazie ai loro ingredienti bioattivi, come la capsaicina del peperoncino rosso, producono effetti  benefici anti-obesità, antiossidanti, antiinfiammatori e proprietà antitumorali.

Un team internazionale guidato da ricercatori della Chinese Academy of Medical Sciences ha esaminato l’associazione tra il consumo di cibi piccanti, come parte di una dieta quotidiana e il rischio globale e le cause di morte.

In uno studio osservazionale prospettico sono stati arruolati 487.375 soggetti, di età compresa tra 30-79 anni, dal 2004-2008 e seguiti per morbidità (frequenza e incidenza delle malattie croniche più diffuse) e la mortalità. Tutti i partecipanti hanno completato un questionario sulla loro salute generale, le misure fisiche, e il consumo di cibi piccanti (principalmente il peperoncino che in Cina è la spezia piccante a maggior consumo), e carni rosse, verdure e alcol. I partecipanti con una storia di cancro, malattie cardiache e ictus sono stati esclusi dallo studio, e fattori quali l’età, lo stato civile, livello di istruzione, e l’attività fisica sono stati registrati. Nel corso di un follow-up mediano di 7,2 anni, ci sono stati 20.224 morti.

Rispetto ai partecipanti che hanno mangiato cibi piccanti meno di una volta alla settimana, coloro che consumavano cibi piccanti 1 o 2 giorni a settimana mostravano una riduzione del rischio di morte del 10%. Quelli che avevano mangiato cibi piccanti 3-5 e 6 o 7 giorni a settimana addirittura una riduzione del rischio di morte del 14%. L’associazione è risultata simile in uomini e donne, ed era più forte in coloro che non consumano alcol.

Il consumo frequente di cibi piccanti è stato anche legato a un minor rischio di morte per cancro, e cardiopatia ischemica e malattie del sistema respiratorio, e questo è stato più evidente nelle donne rispetto agli uomini.

Questa ricerca ha diversi punti di forza, tra cui una grande dimensione del campione, l’inclusione di 10 regioni geografiche della Cina che rappresentano, sia l’ambiente urbano, sia quello rurale, un disegno prospettico, e la corretta applicazione dei metodi statistici. Gli autori, tuttavia, riconoscono alcune limitazioni  dello studio, e per primo il fatto che non siano state trovate associazioni causa-effetto per il consumo di peperoncino rosso. Quindi, concludono con giusta cautela, per evitare che si pensi che tutti debbano mangiare peperoncino ogni giorno per restare più a lungo in salute e in vita. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche a conferma.

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