Troppe “finte” allergie alimentari. Bambini rischiano malnutrizione

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allergie alimentariVantare un’allergia o un’intolleranza alimentare, ultimamente, è diventato “di moda” come se si trattasse di mostrare a tutti con orgoglio un nuovo vestito ‘griffato’. Tuttavia, bisogna sapere che non si tratta di “essere al passo coi tempi”, la questione è molto diversa e le possibili conseguenze per la salute, delle diete carenti di certi nutrienti che si ritengono senza prove certe come allergizzanti, sono alquanto serie, specie per i bambini. Sono tanti, in proposito, i comportamenti sbagliati. Genitori che si convincono che il proprio figlio ha una allergia alimentare con test fai da te, persone che smettono di assumere glutine anche senza avere la celiachia, magari per imitare Djokovic o la Paltrow, pazienti che, a milioni, si affidano a test dal nome altisonante, ma senza validità scientifica per diagnosticare intolleranze. Il mondo delle allergie, come hanno sottolineato gli esperti al convegno organizzato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dall’Associazione italiana celiachia, è sempre più dominato dalle bufale, e a farne le spese per primi sono proprio i bambini che arrivano a rischiare la malnutrizione.

Allarme degli esperti
“Anche in Italia esistono casi di bambini malnutriti a causa di diete ‘fai da te’ imposte dai genitori, spesso sulla base di intolleranze o allergie inventate”, ha affermato Alessandro Fiocchi dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. “Abbiamo visto bambini che sono stati messi semplicemente a dieta senza latte, oppure in cui è stato sostituito con bevande a base di riso che hanno un decimo delle proteine del latte, e che hanno sviluppato malnutrizione, o figli di vegani con grandi deficienze vitaminiche – ha affermato Fiocchi a margine del convegno. Altre diete che vengono proposte in questi ambienti sono le diete di eliminazione dei metalli, ad esempio quella del cobalto, ma non hanno alcuna ragione di esistere, di solito vengono date per un eczema che non passa. Ci sono diete inutili fatte sulla base dei test di intolleranza, che non hanno alcuna validità scientifica”. In Italia circa l’1,5% dei bambini ha un’allergia alimentare confermata da test validati, ha spiegato Fiocchi, ma tra il 7 e il 35% dei genitori è convinto che il figlio ne abbia una. Alcuni studi del mondo anglosassone riportano percentuali maggiori, intorno al 7-10%. “L’aumento è legato al peggioramento degli stili di vita – spiega Fiocchi – e potrebbe arrivare anche da noi, è già successo con le allergie respiratorie”.

“Ad avere un posto d’onore tra le allergie ‘inventate’ – ha spiegato Marco Silano dell’Iss – è la cosiddetta intolleranza al glutine. Si stima che il 5% della popolazione italiana abbia rinunciato a questa proteina senza aver il test per la celiachia positivo, spinto anche da ‘testimonial’ come Gwineth Paltrow, che ha affermato di essere dimagrita con il ‘gluten free’, o il tennista Novak Djokovic, che attribuisce a questa scelta la sua ascesa nelle classifiche. “E’ un mito da sfatare il fatto che la popolazione generale possa avere benefici da una dieta senza glutine – sottolinea Silano -. “Il glutine va escluso dalla dieta solo di chi è celiaco. Per tutti gli altri è una limitazione dietetica di cui non c’è alcun bisogno”.

Secondo alcune stime sono 8 milioni gli italiani con una allergia ‘finta’, che alimentano il fiorente mercato dei test alternativi. Ci sono test, come ha raccontato Paola Minale dell’Irccs San Martino di Genova , che valutano l’allergia basandosi su misure fantasiose, come la conducibilità elettrica della pelle, la variazione di forza muscolare o di frequenza cardiaca a pochi secondi dall’assunzione, la presenza di macchie nell’iride, oppure la reazione a test del sangue mai provati scientificamente. “Molti di questi test risalgono all’inizio del secolo scorso – ha osservato l’esperta – sono stati più volte smentiti da test condotti in maniera seria eppure ancora hanno un grande successo”.

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