Umidità e muffa in casa? E’ rischio asma, allergie, sinusiti e bronchiti

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(Reuters Health) – Muffa e umidità in casa potrebbero mettere a serio rischio le vie aeree. L’invito a non ignorare mai eventuali chiazze, macchie e infiltrazioni che si formano sulle mura del proprio appartamento è di alcuni ricercatori svedesi, il cui studio è stato pubblicato su Clinical and Experimental Allergy. La ricerca coordinata da Christer Janson dell’Università di Uppsala, ha evidenziato un incremento del rischio di soffrire di sinusite cronica e bronchite, nonché allergie, asma e altri disturbi respiratori che, per chi vive in appartamenti nei quali la manutenzione non viene eseguita ad hoc.

Lo studio
I ricercatori hanno analizzato dati da più di 26mila adulti di quattro città svedesi che hanno risposto a domande su sintomi respiratori, abitudine al fumo, livello di istruzione e stato delle abitazioni, chiedendo informazioni su eventuali danni visibili causati dall’acqua, umidità a livello del pavimento o muffe negli ultimi 12 mesi. Janson e colleghi, che erano particolarmente interessati alla rinosinusite cronica, hanno quindi dato un punteggio in base all’esposizione all’umidità. In totale, 2.992 persone, l’11,3% del campione, avrebbe riportato segni di umidità nell’abitazione. Per l’8,3% dei partecipanti allo studio ci sarebbe stato un solo segno, per il 2,3% due, e per lo 0,7% tre segni di umidità. Un ambiente meno salubre sarebbe stato più comune tra le donne, i disoccupati o gli studenti e i fumatori, mentre sarebbe stato meno comune nelle case dei pensionati.

Più rischi dei fumatori
Rispetto ai non fumatori che non avevano segni di umidità in casa, chi viveva in condizioni di umidità aveva il 90% di probabilità in più di soffrire di respiro corto durante la notte, il 77% di probabilità in più di soffrire di rinosinusite cronica e il 67% di probabilità in più di soffrire di bronchite cronica. Inoltre, avrebbero avuto un aumento del tasso di tosse notturna, asma e allergie. Più l’umidità era presente e maggiore era la probabilità che i residenti soffrissero di problemi a livello di naso, gola e polmoni. E per la rinosinusite cronica, il grado di aumento del rischio era paragonabile a quello di un fumatore che vive in una casa non umida, come hanno sottolineato gli autori.

I commenti
“La vera novità di questo studio è rappresentata dall’associazione tra infiammazione cronica e umidità – afferma Janson -. Si tratta di una scoperta importante perché l’infiammazione cronica è una condizione abbastanza comune, che determina effetti negativi sulla qualità della vita”. Secondo Jouni Jaakkola, dell’Università di Oulu, sarebbe allarmante il fatto che gli effetti sono più evidenti tra le persone con un livello socioeconomico più basso, presumibilmente con meno possibilità di fare lavori in casa. Anche per questo studi futuri dovrebbero esaminare i risultati a lungo termine degli effetti dell’umidità in casa.

Un aiuto online
Sia Janson che Jaakkola hanno indicato documenti online che aiutano le persone a prevenire problemi di umidità. Si tratta di brochure promosse dall’EPA americana e dall’OMS che suggeriscono di individuare il problema, rimuovere le muffe e controllare condense e depositi di acqua.

Fonte: Clinical and Experimental Allergy

di Carolyn Crist

( Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni )

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