Virus Zika: in Italia basso rischio epidemia

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shutterstock_369189926Con la bella stagione, anche in Italia, arrivano sempre più numerose le famigerate zanzare, che oggi preoccupano sempre di più anche per via del virus Zika. Comunque chi fosse veramente preoccupato che un’epidemia di Zika si possa verificare anche in Italia, sappia che per il nostro Paese questo rischio sembra essere molto basso. Infatti, la zanzara Aedes albopictus, diffusa nei paesi mediterranei e che potrebbe veicolare il virus, ha una minore efficacia di trasmissione e quindi un basso potenziale epidemico rispetto alla zanzara Aedes aegypti presente in Brasile. Lo ha verificato uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicato sulla rivista Eurosurveillance.

Lo studio
”Nonostante il significativo potenziale epidemico, le informazioni sul virus Zika e le sue modalità di trasmissione sono ancora troppo poche”, rilevano i ricercatori. Il vettore principale del virus finora è stato la zanzara Aedes aegypti, anche se sono ci sono altre specie di Aedes, tra cui l’Aedes albopictus, ben radicate nei paesi a clima temperato, che sembrerebbero avere un ruolo come vettori secondari. I risultati dello studio dell’Iss mostrano che la popolazione italiana di A. albopictus è sensibile al virus Zika, che riesce a sopravvivere, replicarsi e diffondersi nella zanzara fino a raggiungere le ghiandole salivari, da cui può essere trasmesso a un altro ospite. Tuttavia il virus persiste per poco nella saliva dell’insetto, ha un basso valore (3%) di trasmissione e un lungo periodo di incubazione (cioè l’intervallo tra l’ingestione del sangue infetto e il momento in cui le zanzare sono in grado di trasmettere il virus a un ospite). Tutto ciò, sottolineano i ricercatori, ”indica una minore efficacia di trasmissione dell’A. albopictus rispetto alla zanzara A. aegypti”.

Lo studio, pur stimando basso il potenziale epidemico del virus Zika in Italia, evidenzia che ci sono altri fattori, come la densità della popolazione di zanzare, di popolazione umana e le condizioni climatiche e ambientali, che possono influire sull’efficacia della Aedes albopictus come vettore di Zika, anche di fronte ad un suo basso potenziale epidemico. Ciò significa, conclude lo studio, che vanno fatte attività di monitoraggio e prevenzione, vista la densità di A. albopictus in Italia, con una costante sorveglianza su uomini e insetti.

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