Covid: integratori potrebbero ridurre il rischio di malattia grave. Lo studio italiano

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Gli integratori a base di vitamina D, C, melatonina e zinco potrebbero avere un effetto antinfiammatorio nella cura del Covid-19. a dimostrarlo è uno studio realizzato dal professore Salvatore Corrao, componente del comitato tecnico scientifico della Regione Siciliana e direttore del reparto Covid dell’ospedale Civico di Palermo e pubblicato su Nutrients. Alla ricerca hanno partecipato anche Eurocenter Venalinfa di San Benedetto del Tronto e Cardiology Unit, State Hospital, Social Security Institute, Cailungo, di San Marino

“Ad oggi – spiega Corrao – non esistono antivirali specifici di provata efficacia per il Covid-19 e nonostante siano disponibili i vaccini il tasso di mortalità non sta scendendo. Una delle strategie terapeutiche è stata focalizzata sulla prevenzione delle infezioni e sulle misure di controllo. A questo proposito, l’uso di supporti nutraceutici può giocare un ruolo per quanto riguarda alcuni aspetti dell’infezione, in particolare lo stato infiammatorio e la funzione del sistema immunitario dei pazienti, rappresentando così una strategia per controllare gli esiti peggiori di questa pandemia”.

“Servono dosaggi terapeutici – spiega – di melatonina, vitamina C, vitamina D, integrazione di zinco per ridurre non tanto l’impatto dell’infezione, ma di una malattia che potrebbe avere aspetti severi che sappiamo può portare alla morte. Possono essere presi singolarmente o alcuni combinati”.

“I fatti ci dicono – aggiunge Corrao – che prendendo singolarmente uno o due grammi di vitamina C al giorno, che 50 mila unità di vitamina D una volta al mese, che la melatonina intorno tra 6 e 25 milligrammi la sera, che 50 milligrammi di zinco base ogni giorno, si abbassa la proteina C reattiva che come tutti sanno è un indicatore di infiammazione. Tali sostanze possono ridurre anche le citochine infiammatorie tipiche del Covid. Non comprendiamo perché non sia stata fatta una campagna di popolazione dall’Oms e dagli enti governativi che potrebbe abbattere il Covid grave in soggetti come ad esempio i diabetici”.

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