Pensione: c’è un’età giusta per ritirarsi?

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(Reuters ) – In una società nella quale la sopravvivenza media è notevolmente aumentata molti si pongono una domanda in apparenza semplice: “Qual è l’età giusta per andare in pensione?” Ma le risposte sono molteplici e complesse. Ecco quello che avviene negli USA.

Carol Bogosian attuario e membro volontario di un comitato che studia i bisogni e i rischi post-pensionistici per la Società degli attuari (SOA) negli Stati Uniti è convinto che la questione di quale sia l’età pensionistica migliore possa implicare una serie di altri problemi che riguardano le attività quotidiane di chi è in pensione. Le risposte sono molto soggettive e personali, secondo l’esperto. In proposito un’indagine mostra che circa la metà di tutti i lavoratori si ritirano prima del previsto a causa della perdita del posto di lavoro, di malattie o della necessità di prendersi cura di un membro della famiglia. Ma poche persone riescono a pensare a questo problema in tempo utile e in anticipo. “La decisione è complessa e spesso non è ben pensata”, afferma Bogosian. In Proposito la  SOA ha recentemente pubblicato un breve riepilogo della ricerca che illustra le domande da prendere in considerazione prima di decidere di andare in pensione. Per Bogosian prima di tutto è importante considerare quanto tempo devono durare i soldi messi da parte e quali siano le esigenze degli altri membri della famiglia. Ecco i punti chiave:

Il denaro disponibile
Il potenziale finanziario è ciò che guida il processo decisionale verso la pensione per la maggior parte degli americani, naturalmente – e il periodo di pensionamento svolge un ruolo fondamentale. Ma Bogosian invita i lavoratori a riflettere sull’impatto a lungo termine della decisione. “Se si sta decidendo di andare in pensione a 65 anni, è necessario pensare al futuro perché la decisione deve considerare anche i 20 anni futuri dopo il pensionamento”. Il grande problema a questo punto è il valore del pensionamento ritardato. Questa non è la soluzione giusta in tutti i casi – secondo Bogosian – un pensionamento anticipato ha senso se la salute è scarsa. Ma per la maggior parte delle persone, lavorare ancora qualche anno può aumentare notevolmente il reddito da pensionamento tramite crediti pensionistici ritardati dalla previdenza sociale o una pensione, con maggiori risparmi. E significa anche un tempo più lungo coperti dalle assicurazioni sanitarie erogate dal datore di lavoro. La SOA ha calcolato l’impatto economico di lavorare più a lungo per i lavoratori single e per quelli sposati. Una donna single farebbe bene a cercare di aumentare il suo reddito pensionistico lavorando fino a 66 anni.

La copertura per le spese mediche
Negli USA il costo dell’assistenza sanitaria in pensione continua a crescere – Fidelity Investments ha riportato la scorsa settimana che una coppia di 65 anni in pensione quest’anno può aspettarsi di spendere 275.000 dollari in costi di assistenza sanitaria, fino al 6% rispetto alla stima dello scorso anno.

Questioni non tangibili
A parte le questioni economiche, i soggetti singoli e le coppie sposate dovrebbero pensare attentamente su come trascorreranno il tempo in pensione per essere felici. “In termini di questioni sociali come si sostituirà il contesto sociale del quale si è goduto nel tempo lavorativo? – si chiede Bogosian – Quali saranno i nuovi interessi?”. Altrettanto importante – secondo l’esperto – è considerare come evolverà il proprio senso della vita. Lo scopo e le finalità. La percentuale di americani che dicono di essere molto soddisfatti del pensionamento è diminuita, passando dal 60% nel 1998 al 49% nel 2012, secondo l’Employee Benefit Research Institute. (Tuttavia, il 41% è moderatamente soddisfatto, ed era il 32% nel 1998.) Infine, Bogosian esorta tutti a cominciare a pensare cosa sarà del proprio pensionamento con largo anticipo, almeno 5 se non 10 anni prima che avvenga.

By Mark Miller
Reuters Health Eline

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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