Reportage/ Melograno. Succoso benessere

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Il melograno o la melagrana, come si è soliti chiamarlo indifferentemente, è un frutto ‘divino’. Di nome e di fatto. Non soltanto per la bontà del suo succo, dolce ma con un retrogusto asprigno o per quel colore acceso che coglie la vista quando lo si apre, svelando dentro la dura corazza un cuore di polpa rossa e di chicchi bianchi – chiamati arilli – avvolti da un involucro trasparente rosso smeraldo, ricco di principi nutritivi e benefici per la salute. Sarà per queste proprietà allora solo sospettate, ma il fatto è che già in antichità al melograno si riconoscevano numerosi meriti e virtù a tal punto che si riteneva contenesse il sangue di Dioniso, una delle grandi divinità dell’Olimpo greco, figlio si Zeus e di Semele. Fu Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, che secondo una leggenda piantò un melograno in onore del dio. Allora il melograno era anche considerato il frutto della fertilità, utilizzato come mezzo divinatorio e propiziatorio dalle novelle spose per scoprire quanti figli avrebbero dato alla luce. Mentre nell’antico Egitto, la popolazione sfruttava la buccia essiccata del frutto come colorante naturale per abbellire le tombe. Oggi queste credenze restano solo affascinanti storie, mentre sono accreditate scientificamente le proprietà salutistiche del melograno. “Il melograno – spiega il professor Giacinto Miggiano, Direttore del Centro Nutrizione Umane dell’Università Cattolica di Roma – è ricco di proprietà nutritive che derivano soprattutto dai polifenoli, composti dall’azione antiossidante, dalla vitamina C contenuta in quantità molto più abbondanti che nell’arancio, vitamina K e del gruppo B, proteine e carboidrati. A questi si aggiungono il potassio che aiuta a preservare il corretto funzionamento delle cellule, alcuni minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo e, in misura minore, manganese e zinco”. Verrebbe da pensare che tutte queste proprietà ‘pesano’ sull’organismo: in fatto di azioni protettive e benefiche sì, ma non per quanto riguarda la linea poiché, mangiando 100 grammi di frutto si introiettano solo 80 Kcal. Infatti è un frutto ricco di molta acqua e di fibre (4 gr ogni 100), ma povero di grassi.

Il colore rosso
E’ molto indicativo e rivela che questo frutto è ricco di fenoli, tannini e soprattutto dei più potenti antiossidanti che esistono in natura – le rosse antocianine – alle quali sono riconosciute alcune importanti proprietà: una azione anti-invecchiamento, di contrasto degli effetti prodotti dai radicali liberi, e soprattutto una azione preventiva contro alcuni tumori, in particolare della prostata come confermerebbe uno studio americano dell’Università del Wisconsin, e del
seno. “Gli ellagitannini – continua Miggiano – sono polifenoli bioattivi che possono aiutare a prevenire la formazione delle cellule del cancro al seno attraverso l’inibizione dell’aromatasi, un enzima presente in tutti i tessuti, ma soprattutto nel grasso, associato alla produzione di estrogeni che sono coinvolti nello sviluppo dei tumore del seno. Inoltre il melograno è un frutto ‘intelligente’; sembrerebbe infatti in grado di aumentare i livelli di estrogeni quando l’organismo lo richiede e di bloccarne o rallentarne la produzione quando i tassi diventano troppo elevati”.

Cuore e pressione vogliono il succo
Il lavoro e la funzionalità di cuore e pressione sono preservati e protetti, ancor più che dalla polpa, dal succo di melograno: merito dell’acido ellaico di cui è particolarmente ricco. “Specie le spremute di melograno – precisa l’esperto – contribuiscono a prevenire le malattie cardiovascolari, grazie a un’azione anticoagulante che allontana il rischio di arteriosclerosi, di un attacco di cuore o di ictus. Inoltre, il consumo regolare di succo di melograno regolarizza il colesterolo, ovvero aumenta l’HDL, il colesterolo ‘buono’, e riduce l’LDL, quello ‘cattivo’, favorendo
ulteriormente il benessere e la salute del cuore”. Ancora, la relativamente elevata quantità di ferro presente nel frutto contribuirebbe ad aumentare i livelli di emoglobina nel sangue, aiutando a ridurre l’anemia. Mentre l’estratto di melograno aiuterebbe ad abbassare e/o a controllare la pressione sanguigna, con benefici ‘misurabili’, a distanza
di un anno e dopo un consumo regolare della sostanza.

Mantiene giovani le cellule.
Ci sono grassi e grassi: quelli essenziali, contenuti nel melograno sono davvero buoni! Essi infatti contribuiscono a rigenerare e riparare le cellule, che significa proteggerle da un invecchiamento precoce, prevenendo patologie legate al progredire degli anni. “L’azione protettiva verso le cellule – aggiunge Miggiano – estesa anche a quelle cutanee, è merito delle vitamine. Il derma, cioè lo strato più esterno della pelle è costituito soprattutto da fibre di collagene ed elastiche le quali subiscono gli effetti del tempo, andando incontro a una degradazione, ma che possono essere salvaguardate dall’elevato apporto di vitamina C, contenuta nel melograno in un valore pari al 48% circa del nostro fabbisogno giornaliero, e parte integrante della formazione del collagene”. In buona sostanza, mangiando e bevendo melograno si ritarda la comparsa di rughe e inestetismi cutanei. Ma i vantaggi per la pelle non finiscono qui, perché questo frutto farebbe da scudo anche contro i raggi UVB e l’azione dei radicali liberi. Proteggere dai danni da UV significa anche cautelarsi dall’insorgenza di tumori cutanei, di cui il più pericoloso è il melanoma, indotto proprio dall’esposizione al sole o alle lampade artificiali.

Un toccasana anche per l’intestino
Quando il melograno ‘transita’ fa bene anche all’intestino; lo difenderebbe infatti da disturbi gastrici e parassiti intestinali, prevenendo pure nausee e emorroidi, fino a svolgere una azione astringente contro le forme di diarrea.

Azione antinfiammatoria e immunitaria
Mentre da un lato il melograno contrasta le infezioni, contribuendo a mettere KO i batteri che le causano, dall’altro stimola la risposta immunitaria, combattendo ad esempio stati influenzali grazie all’importante apporto di vitamina A, C e del gruppo B e di minerali. Dunque mangiate almeno due melograni al giorno per prevenire i malanni del freddo ed avrete un effetto ‘vaccinale’ naturale che va ad aggiungersi a quello raccomandato dai medici e specialisti.

Un prezioso regolatore ormonale
Per lei e per lui; infatti nell’uomo il melograno, mangiato regolarmente, favorirebbe l’aumento del testosterone (e dunque anche del desiderio sessuale) fino al 30%, mentre nella donna ridurrebbe gli effetti della menopausa. Ovvero meno vampate, meno sbalzi di umore, e più salute per le ossa, grazie all’elevato contenuto di calcio, presente nel frutto o nel succo.

Attenzione agli eccessi
Non lasciatevi tentare troppo dalle innumerevoli proprietà del frutto, perché un consumo eccessivo di melograno potrebbe indurre una intossicazione avvertibile con la comparsa immotivata di vertigini, cefalea, sonnolenza, difficoltà respiratoria o di allergie. “Attenzione anche alle controindicazioni – conclude Miggiano – perché il melograno potrebbe interferire con l’azione di alcuni antidepressivi, antidiabetici, ipertensivi e antinfiammatori. Dunque se si è in terapia con questi farmaci, meglio evitare il consumo di frutto e succo”.

 

di Francesca Morelli

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