Evitare cibi con grassi trans protegge da infarto e ictus

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Per proteggersi da infarto e ictus, bisogna eliminare o ridurre i consumi di cibi contenenti grassi trans (fritti, snack come patatine in busta, cracker e margarina etc.). E’ quanto suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Cardiology e condotto presso la Yale University.

Lo studio per la prima volta è andato a confrontare la salute di individui che vivevano in aree con limitato accesso a cibi contenenti grassi trans (zone dello stato di New York in cui è stato dato un forte impulso a politiche salutistiche, con conseguente ‘bando’ all’utilizzo di grassi trans in ristoranti e altri locali dove si mangia) e persone esposte, invece, alla presenza di questi grassi nei cibi, perché residenti in aree non raggiunte da queste politiche in favore della salute.

New York è stata la prima grande città a dare avvio, a partire dal 2007, a queste politiche salutistiche; altre contee dello stato omonimo hanno seguito l’esempio. La Food and Drug Administration (FDA) statunitense sta pianificando di mettere al bando i grassi trans in tutti gli Usa a partire dal 2018; di qui l’importanza di valutare il reale effetto sulla salute di simili restrizioni.

Gli esperti hanno seguito il trend dell’incidenza di infarti e ictus negli anni a partire dal 2006 e visto che laddove sono state applicate delle restrizioni ai grassi trans – con conseguente diminuzione dei consumi – si è così registrata una riduzione significativa del 6,2% di infarti e ictus considerati insieme.

La decisione dell’FDA di mettere al bando i grassi parzialmente idrogenati che sono la fonte principale di grassi trans potrebbe dunque sortire ampi benefici per la salute pubblica.

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