Elevati livelli di esposizione al fluoro durante la gravidanza sono legati a un aumento del rischio di problemi neurocomportamentali nei bambini: è quanto emerge in uno studio della Keck School of Medicine della Usc pubblicato sulla rivista Jama Network Open. Quasi i tre quarti della popolazione degli Stati Uniti riceve acqua potabile contenente fluoro, una pratica iniziata nel 1945 per aiutare a prevenire la carie. Ma studi recenti hanno suggerito che l’esposizione al fluoro può causare danni al feto se consumato durante la gravidanza, un periodo critico per lo sviluppo del cervello.
Lo studio ha analizzato più di 229 coppie madre-figlio, raccogliendo dati sui livelli di fluoro durante la gravidanza e sul comportamento dei bambini all’età di tre anni. I ricercatori hanno scoperto che un aumento di 0,68 milligrammi per litro di esposizione al fluoro si associa a un rischio quasi doppio di problemi neurocomportamentali nel bambino. In particolare, avevano più problemi di reattività emotiva e disturbi somatici come mal di testa e mal di stomaco e ansia.
“Le donne con livelli più alti di esposizione al fluoro nel loro corpo durante la gravidanza tendevano a valutare i loro bambini di 3 anni con più alti di problemi neurocomportamentali complessivi, inclusa la reattività emotiva, l’ansia e i disturbi somatici”, spiega Tracy Bastain, autore senior dello studio. Questi risultati si aggiungono ai dati provenienti da studi condotti in Canada, Messico e altri paesi secondo cui l’esposizione prenatale al fluoro si collega a un quoziente di intelligenza più basso nella prima infanzia. I ricercatori sperano che i nuovi risultati aiutino a comunicare i rischi del consumo di fluoro durante la gravidanza a politici, operatori sanitari e pubblico.
