Bambini: convulsioni febbrili, rischio epilessia e disturbi psichiatrici

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(Reuters Health) – Secondo uno studio danese basato sulla popolazione, i bambini piccoli che soffrono di convulsioni febbrili ricorrenti presentano un rischio aumentato di epilessia e disturbi psichiatrici. “Abbiamo condotto questo studio perché le convulsioni febbrili sono il disturbo neurologico più comune nei bambini piccoli, anche se sappiamo molto poco sulle conseguenze a lungo termine a esse correlate – dice Julie Werenberg Dreier della Aarhus University, autrice principale dello studio – Finora, generalmente le convulsioni febbrili sono state associate a una prognosi favorevole, con conseguenze durature minime o assenti sullo sviluppo del bambino. Tuttavia, i risultati del nostro studio fanno nutrire dei dubbi”.

Lo studio
Usando i dati di un registro danese, i ricercatori hanno valutato il rischio a lungo termine di epilessia e qualsiasi disturbo psichiatrico diagnosticato in bambini con convulsioni febbrili ricorrenti. Su oltre 2,1 milioni di bimbi dai tre mesi ai cinque anni, il 3,6% ha presentato una prima convulsione febbrile tra il 1977 e il 2016. Le convulsioni erano significativamente più comuni nei maschi che nelle femmine (3,9% vs 3,3%).

“I soggetti con una prima convulsione febbrile presentavano un rischio pari al 22,7% di averne un’altra, segnala il team su JAMA Pediatrics online. Il rischio di epilessia aumentava progressivamente con il numero di ricoveri in ospedale per convulsioni febbrili. Il rischio cumulativo a 30 anni di epilessia era pari al 2,2% alla nascita rispetto al 15,8% in coloro che avevano avuto tre convulsioni febbrili.

Lo stesso è stato registrato per i disturbi psichiatrici, con un rischio cumulativo a 30 anni del 17,2% alla nascita e del 29,1% dopo tre convulsioni febbrili. I ricercatori affermano che probabilmente si tratta di stime conservative del burden complessivo di disturbi psichiatrici a seguito di convulsioni febbrili perché includono solo persone con disturbi psichiatrici per cui sono stati necessari trattamenti di assistenza secondaria.

Il rischio di questi disturbi risultava significativamente aumentato anche dopo l’aggiustamento per epilessia. “Non siamo sicuri se questo rischio aumentato sia effettivamente attribuibile alle stesse convulsioni o se potrebbe essere dovuto a qualche fattore soggiacente”, conclude Dreier . “Le future ricerche dovrebbero concentrarsi sul ruolo della genetica come causa e sul perché alcuni bambini tendono ad avere convulsioni febbrili ricorrenti e, successivamente, a sviluppare anche epilessia e disturbi psichiatrici”.

Fonte: JAMA Pediatrics 2019
Megan Brooks
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Nutri&Previeni)

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