Con poco sonno più grasso sull’addome

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Girovita è a rischio con poche ore di sonno. Dormire poco è infatti associato ad una maggiore presenza di grasso accumulato sulla pancia, il grasso viscerale, quello più pericoloso perché legato a rischio cardiovascolare. E anzi, basta solo un’ora di differenza rispetto alla durata di sonno giornaliera per incrementare questa associazione. A rivelarlo è uno studio condotto presso l’Imperial College di Londra e Monash University in Australia e pubblicato sulla rivista Sleep Medicine.

L’obesità è aumentata parallelamente alla diminuzione delle ore di sonno nelle società occidentali e si stima vi siano 600 milioni di obesi nel mondo. Diverse ricerche suggeriscono un legame importante tra la riduzione della durata del sonno e l’aumento di peso, questo studio unico è andato a vedere quale tipologia di grasso corporeo si associ di più alla carenza di sonno. “Il nostro studio ha analizzato la relazione tra la durata del sonno e la distribuzione del grasso corporeo negli adulti”, spiega il coordinatore del lavoro David Scott.

La ricerca ha esaminato 5.151 partecipanti, di età compresa tra i 18 e i 59 anni, sulla durata del loro sonno notturno nei giorni feriali, per capire se esista davvero un legame tra il sonno e l’aumento di peso. La massa corporea accumulata in settori specifici del corpo, come quella degli arti e quella addominale (che include quella viscerale), è stata misurata con scansioni a raggi X a doppia energia. Nel complesso, i ricercatori hanno riscontrato associazioni negative significative tra la durata del sonno e la massa grassa viscerale, quindi meno si dorme più pancetta si ha. In particolare, una differenza di un’ora nella durata giornaliera del sonno corrispondeva a un aumento di 12,1 g della massa grassa viscerale.

Non sono state riscontrate altre associazioni tra carenza di sonno e grasso in altri distretti corporei come le gambe. Inoltre dormire più di otto ore a notte non assicura una silhouette migliore, i vantaggi sulla riduzione del grasso accumulato sono massimi a otto ore di sonno. “Il nostro studio si aggiunge alle prove emergenti che suggeriscono un legame importante tra la privazione del sonno e l’aumento di peso – afferma l’autore principale Panagiotis Giannos – che potrebbe essere clinicamente significativo, in quanto l’adiposità viscerale è associata a problemi metabolici come l’insulino-resistenza, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari”. I nostri risultati suggeriscono che dormire almeno otto ore a notte può aiutare a regolare la funzione metabolica”.

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