Depressione: attività fisica aiuta anche a bassi livelli

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L’attività fisica migliora il benessere delle persone che soffrono di depressione anche se il tempo dedicato al movimento è più basso di quello raccomandato dalle linee guida. A dimostrarlo è uno studio coordinato dall’Università di Cambridge e pubblicato su Jama Psychiatry.

I ricercatori hanno voluto valutare i vantaggi di incoraggiare le persone a svolgere attività fisica anche a livelli non intensivi per ridurre il rischio di sviluppare sintomi depressivi. L’analisi, che ha preso in esame i dati di oltre 190mila persone, ha anzitutto confermato che il rapporto tra attività fisica e depressione è inversamente proporzionale, ma ha anche dimostrato che il vantaggio persiste sia se si seguono le raccomandazioni di sanità pubblica sull’attività fisica pari a circa 2,5 ore a settimana di attività fisica a intensità moderata (8,8 MET), sia se si dimezza il tempo in movimento.

In particolare, rispetto alle persone che non svolgono alcuna attività, quelli che si tengono in forma per metà del volume raccomandato di attività fisica hanno un rischio di sviluppare i sintomi della depressione inferiore del 18%, che diventa -25% se si seguono le raccomandazioni. Sulla base dei risultati, i ricercatori hanno stimato che l’11,5% dei casi di depressione nel campione avrebbe potuto essere prevenuto se tutti gli adulti avessero raggiunto i livelli di attività fisica raccomandati, ma anche anche svolgere metà dei livelli avrebbe dato risultati, evitando il 6,3% delle depressioni. Lo studio, secondo i ricercatori, dimostra quindi l’importanza di incoraggiare l’attività fisica, anche a bassi livelli, come strumento di contrasto della depressione.

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