Giornata internazionale dell’ostetrica. La Federazione degli Ordini: “Le donne devono poter decidere dove partorire”

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La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) ricorda in una lunga nota che il 5 maggio ricorre la Giornata Internazionale dell’Ostetrica che dal 1991 celebra, con iniziative nazionali e internazionali, la professione Ostetrica. L’International Confederation of Midwives (ICM) per l’anno 2023 ha proposto lo slogan “Together again: from evidence to reality” che sinteticamente rimanda alla necessità di partire dai dati delle evidenze scientifiche che confermano il ruolo incisivo ed irrinunciabile delle Ostetriche/ci nella promozione e della salute e riduzione della mortalità materno neonatale.

“Ostetriche Ospedaliere, Libere Professioniste, Ostetriche Universitarie, Studentesse dei Corsi Di Laurea, Ostetriche per le famiglie, nelle case delle famiglie, nei quartieri, negli ambulatori del M.M.G., nelle Farmacie e negli ambulatori Pediatrici, Case della Salute, Case delle Comunità – si legge nella nota – in campo insieme alle donne per garantire loro salute in un concetto di genere, di rispetto, di sostegno ed accompagnamento, di prossimità per costruire insieme un futuro migliore”.

“Dalle prove alla realtà”

Uno degli obiettivi che la Professione Ostetrica si pone, si legge ancora nella nota, è quello di creare gruppi e centri di ricerca di eccellenza che implementino una rete, rafforzando la metodologia della ricerca, anche attraverso la formazione già dal percorso didattico di base.

“Grande valore va riconosciuto anche alle società scientifiche di categoria AIO, Sirong, Sisogn, Syrio in cui riponiamo grandi aspettative per il ruolo peculiare e sinergico della ricerca e formazione con il lavoro e l’attività politica nel percorso di salute delle donne”, sottolinea la Federazione che ricorda come la Giornata internazionale dell’Ostetrica (IDM) sia “l’occasione per stimolare i decisori politici e non a garantire risorse e il supporto necessario affinché le Ostetriche possano essere messe nelle condizioni ottimali per prestare cure sicure e qualificate”.

Numerose sono le iniziative sul territorio Nazionale ed Internazionale che saranno pubblicizzate all’interno del sito della FNOPO. Le sfide della professione sono tracciate da tematiche ricorrenti ed altre emergenti: la denatalità, la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, la promozione di sani stili di vita, sessualità responsabile e genitorialità responsiva, la prevenzione delle morti materne prevedibili e tutti gli aspetti di salute, prevenzione e assistenza connessi alla sempre più elevata longevità della popolazione femminile.

È doveroso ricordare che le cure ostetriche, come concludono le ricerche internazionali e nazionali, oltre a garantire i migliori esiti di salute delle donne, dei nascituri, dei bambini e delle famiglie, risultano anche essere determinanti nel garantire alle donne il diritto a ricevere un’assistenza sicura, qualificata e rispettosa. Ciò è realizzabile se il servizio sociosanitario implementa servizi alla maternità e alla salute delle donne e delle famiglie accessibili sia in termini di gratuità che di offerta attiva ed equa in tutto il territorio nazionale.

Le donne hanno il diritto di vivere al sicuro da pericoli, violenza e abuso, devono essere libere da ogni forma di discriminazione economica, religiosa e culturale per esercitare il diritto di autodeterminazione e di scelta informata. Esse devono potere decidere il luogo dove partorire e aver diritto a ricevere un’assistenza ostetrica di qualità e competente attraverso la continuità assistenziale che concretizza la partnership con l’Ostetrica di riferimento, assicura la privacy, la capacità decisionale e migliora la soddisfazione delle cure ricevute.

Si vuole parlare di Diritti delle Donne per portare a un cambiamento politico e culturale intorno alla nascita, perché oggi ancora molto spesso i diritti non sono rispettati o sono taciuti: ad esempio, diritti come libertà di movimento in travaglio, la vicinanza di persone di propria scelta, il rispetto dei tempi individuali di donna e bambino, il travaglio/parto di prova dopo Taglio cesareo (VBAC), il contatto con il proprio figlio appena nato e non solo nelle prime ore, senza interferenze, l’allattamento al seno o il nutrire il proprio bambino con altre modalità appropriate ad ogni singola situazione trovando il sostegno di professioniste competenti senza colpevolizzazione per le scelte intraprese. Le donne hanno il diritto di accedere ad informazioni oggettive, imparziali e basate sulle evidenze scientifiche e raccomandazioni.

Le ostetriche, prosegue la nota della Federazione, assicurano alle donne il diritto di essere in mani sicure e di non essere più lasciate sole, dall’adolescenza all’età matura, dalla pianificazione della gravidanza fino ai mesi successivi alla nascita.

Le Ostetriche devono essere messe nella condizione di poter studiare, di fare ricerca, di poter esercitare in sicurezza e prendersi cura delle persone che si affidano a loro senza vivere:

Solitudine di fronte alla persona che chiede (complessità e inadeguatezza dei saperi);
Solitudine dei saperi (specialismi e nicchie di sapere conseguenza di gerarchie non più attuali);
Solitudine nel lavoro (non sono disponibili saperi per lavorare processualmente);
Solitudine dall’organizzazione (portatrice di obiettivi diversi e distante dalla ricchezza della relazione di cura);
Solitudine nella percezione di sé (anonimato e fatica a recuperare senso al proprio fare).

ESSERE VISTI, PENSATI POSITIVAMENTE “NELL’ORGANIZZAZIONE SALUTE”
Riacquistare l’orgoglio, il senso di responsabilità e di appartenenza alla categoria professionale che fin dall’antichità tutte le culture, etnie e società ne hanno riconosciuto il ruolo cardine di essere “per” “e” accanto alle donne ed alle famiglie.

Il modello assistenziale dell’ostetrica/o (midwifery-led model) trova il suo fondamento nel concetto che la gravidanza e la nascita sono eventi fisiologici basati sulla naturale capacità della donna di vivere l’esperienza della nascita accompagnata dalla quantità minima di interventi necessari:

Ambito ostetrico/neonatale:

Assistenza ostetrica in autonomia per le gravidanze a basso rischio (con personale di supporto adeguatamente formato) e il rapporto one-to-one offrono migliori esiti di salute alle donne e al nascituro;
Assistenza /cura della puerpera nel post-partum e in puerperio;
Diagnosi precoce delle anomalie a carico della puerpera;
Collaborazione con il medico in caso di patologie del puerperio;
Sostegno alla donna nell’allattamento;
Informazione /Educazione in merito alle cure da prestare al neonato;
Nel ritorno a casa, il ruolo fondamentale dell’Ostetrica/o si basa su: Assistenza al neonato, il Sostegno alla famiglia (garantire il legame madre-bambino-padre) e l’individuazione precoce delle eventuali anomalie (diagnosi) e richiesta dell’intervento medico;

Ambito ginecologico:

Educazione sanitaria e sessuale alla donna alla famiglia e alla collettività;
Recupero delle funzioni della zona pelviperineale (rieducazione pelviperineale);
Consulenza alla donna su problemi di carattere ginecologico compresi quelli inerenti alla sessualità e alla menopausa.

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