Prevenzione obesità: le verdure non sono tutte uguali

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shutterstock_227550832Un aumento del consumo di frutta e verdure non amidacee appare inversamente associato con le variazioni del peso nel lungo termine, secondo uno studio pubblicato questa settimana su PLOS Medicine.

Lo studio è stato condotto da Monica Bertoia della Harvard TH Chan School of Public Health e dai colleghi del Brigham & Women Hospital di Boston (Massachusetts), mostra differenze per il tipo di frutta o verdura consumate, il che suggerisce che le caratteristiche ( il contenuto di amidi) di questi alimenti influenzano la forza della loro associazione con la variazione di peso.

In questo studio, Bertoia e colleghi hanno esaminato le associazioni tra i cambiamenti nel consumo di specifici tipi di frutta e ortaggi  riportati nei questionari alimentari, e i cambiamenti di peso (auto-riportati) in 133.468 uomini e donne statunitensi, che sono stati seguiti per un massimo di 24 anni nell’ambito di due studi di sorveglianza nazionali noti come “Nurses Health Professionals Follow-up Study” e “Nurses Health Study II”.

Dopo aggiustamento per le modifiche di altri fattori riportati riguardanti lo stile di vita come l’abitudine al fumo e l’attività fisica, un aumento del consumo di frutta e di vari ortaggi/verdure era inversamente associato alle variazioni di peso avvenute in 4 anni per ciascuna porzione di frutta e verdure aggiunte ogni giorno ai consumi abituali. Tuttavia, il consumo di vegetali ricchi di amido, ad esempio i piselli e il mais, sono stati associati con un aumento di peso.

Questi risultati potrebbero non essere generalizzabili ricordando che i vegetali non amidacei sono diversi (aglio, bietola, broccoli, cavolo, cetrioli, cicoria, cipolle, erba cipollina, lattuga, melanzana, porro, prezzemolo, sedano, rabarbaro, scalogno) e quasi tutti i partecipanti allo studio, erano adulti bianchi e con un buon grado d’istruzione; ma anche che l’uso di questionari dietetici e le misurazioni del peso auto-riportate, possono avere introdotto errori di valutazione .

Tuttavia, i punti di forza di questo studio sono la numerosità del campione e il lungo follow-up.
“I nostri risultati confermano i vantaggi di una maggiore consumo di frutta e verdure/ortaggi per prevenire l’aumento di peso nel lungo termine e fornisce ulteriori orientamenti specifici per il cibo nella prevenzione dell’obesità, un fattore di rischio primario per il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, tumori, e molte altre condizioni legate alla salute” – concludono gli autori.

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