Rischio Alzheimer in agguato con carenza precoce di vitamina A

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Secondo quanto suggerisce uno studio condotto su topi da ricercatori della University of British Columbia e pubblicato sulla rivista Acta Neuropathologica, una lieve carenza di vitamina A in utero o subito dopo la nascita, potrebbe avere effetti negativi per il cervello generando lentamente un maggior rischio di Alzheimer per il futuro.

Gli esperimenti
Nell’ambito dello stesso studio i ricercatori canadesi hanno osservato un campione di 330 anziani e visto che coloro che sono carenti di vitamina A sono più a rischio di andare incontro a un declino cognitivo. Negli esperimenti sui topi i ricercatori hanno utilizzato animali geneticamente modificati e per questo a rischio di Alzheimer; gli esperti hanno visto che, dando piccole dosi di vitamina A ai topi subito dopo la nascita, il processo di neurodegenerazione del loro cervello rallenta.

Nei test sugli anziani gli esperti hanno invece rilevato che la frequenza di declino cognitivo lieve (spesso considerato un disturbo che precede la vera e proprio malattia di Alzheimer) è maggiore tra gli anziani con carenza di vitamina A rispetto ai coetanei che non soffrono di questa carenza. In particolare il 75% degli anziani con carenza di questa vitamina presentava declino cognitivo, contro il 47% dei coetanei senza carenza vitaminica. Naturalmente si tratta di uno studio ancora preliminare, concludono gli autori con cautela; non vi sono i presupposti, ad oggi, per consigliare una integrazione di vitamina A che, specie in gravidanza, se in eccesso può essere molto nociva per il feto.

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