Verdure? Se lo slogan è “seducente”, finiscono nel piatto dello studente

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(Reuters Health) – Può l’etichetta che descrive la pietanza, soprattutto se si riferisce a verdure e ortaggi, condizionare le scelte alimentari? Secondo un recente studio USA, sì. Non solo: più la descrizione dell’alimento è invitante, maggiori sono le possibilità che venga scelto dai giovani.

Lo studio
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Standord ha fatto leggere ad alcuni studenti universitari una denominazione casuale diversa di quattro piatti di verdure identici. Le etichette presentavano quattro diversi testi: una descrizione di base con parole semplici, un’avvertenza sulla mancanza di componenti poco salutari come lo zucchero o il grasso,  un tag per individuare le proprietà positive salutari come vitamine o antiossidanti, un breve slogan accattivante, come, per esempio, “chili dinamite e barbabietole piccanti di stagione “.

I ricercatori hanno poi osservato gli studenti a mensa e hanno pesato quante verdure gli studenti mettevano nei loro piatti in relazione ai 4 diversi contenuti descrittivi. Si è così evidenziato che le verdure con le etichette accattivanti hanno ottenuto il 25% in più delle scelte dei ragazzi, rispetto a quelle con etichette con una semplice descrizione di base, e hanno anche provocato un aumento del 23% del peso totale delle verdure che sono state introdotte nei piatti. 8.279 commensali, ovvero circa il 30%, hanno selezionato il piatto vegetale. Il resto ha saltato i piatti con le verdure, indipendentemente dalle etichette. Le etichette più accattivanti hanno attirato il maggior numero di studenti; al secondo posto si sono collocate le descrizioni che etichettavano le verdure con il solo nome , mentre come terzo criterio di scelta è stato seguito quello delle etichette che indicavano i benefici per la salute. “I nostri risultati suggeriscono che l’enfatizzazione dei principi salutari, nelle descrizioni di alimenti effettivamente sani, può non essere un approccio efficace per motivare la maggior parte delle persone a scegliere delle opzioni alimentari sane e che un approccio migliore potrebbe essere quello di sottolineare le componenti più attraenti e saporite del cibo” – ha precisato Bradley Turnwald, ricercatore psicologo a Stanford. “Questo significa che possiamo aiutare a combattere l’epidemia di obesità e il concetto diffuso che i cibi sani non sono gustosi, cambiando le parole della descrizione in etichetta”.

Fonte: JAMA Internal Medicine

(Versione italiana per Nutri & Previeni)

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