Oltre un terzo degli adolescenti è ingrassato durante il lockdown

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Il 37% degli adolescenti italiani lamenta di essere aumentato di peso durante il lockdown. Il 27% “si vede” più grasso dei suoi amici e il 50,5% (60,7% delle ragazze) non è soddisfatto del proprio aspetto fisico. Sulla percezione di sé pesa il confronto con gli altri: il giudizio degli amici influenza il 34% dei maschi e il 53,7% delle femmine, ma sono soprattutto social, influencer, fashion blogger, moda e pubblicità a condizionare, vale per il 59,1% dei maschi e il 77,6% delle femmine. È quanto emerge dall’edizione 2022 dell’indagine sugli adolescenti in Italia realizzata dalla associazione Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca IARD su un campione di 5.600 studenti della fascia di età 13-19 anni.

L’insoddisfazione riguardo il proprio aspetto è cresciuta negli anni. Nel 2020 riguardava il 55,4% delle femmine contro il 60,7% di oggi, tra i maschi è passata dal 31% al 39% di oggi. La “lista dei desideri” è lunga. In cima, per le ragazze, c’è “essere più magra” (67%), mentre i ragazzi vorrebbero essere più alti (57,2%). L’altezza interessa anche il 45,1% delle femmine.

Il 54,5% delle ragazze vorrebbe denti più belli, desiderio sentito anche dal 44,3% dei maschi. Tra i sogni del 61% delle femmine c’è  una pelle più bella, il 52,5% vorrebbe cambiare il suo naso, il 41,6% vorrebbe un seno più bello.

Passando dalle scuole medie alle superiori i “vorrei” aumentano, così come il condizionamento esterno nella percezione di sé. Per i ricercatori “preoccupa”, ma non può sorprendere”, il ruolo dei social in questo fenomeno, se consideriamo che il 76,1% dei giovani afferma di aver trascorso su social molto più tempo rispetto al passato.

Sempre parlando di abitudini, il 58% degli adolescenti (69,4% delle femmine) sostiene che nei due anni di pandemia ha mangiato in modo inappropriato. E’ aumentata la sedentarietà: nel 2022 il 32,4% dei giovani ha messo di fare attività sportiva (che prima praticava) contro il 20,1% del 2020. Tra chi è rimasto in attività è comunque diminuito il tempo dedicato allo sport fuori della scuola: oggi il 49,5% lo pratica almeno due ore settimanali contro il 62,4% del 2020.

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